Francesco Cardinale – Antonio Cardillo
ALAN LOMAX Il passaggio a Montecalvo Irpino
Irpinia Libri – Monteforte Irpino (AV) – 2014 – pp. 96 - € 10,00
Sessant'anni fa la moderna ricerca etnomusicologica iniziò ad affermarsi con significativi contributi grazie all'attività del grande studioso americano Alan Lomax (1915-2002). Impegnato in Italia in una capillare campagna di registrazione magnetofonica che lo condusse, con la collaborazione di Diego Carpitella, alla rilevazione di circa tremila documenti sonori corredati di significativi diari fotografici.
Figlio di John Avery Lomax, uno dei pionieri della ricerca folklorica americana, Alan aveva già realizzato una monumentale attività di ricerca negli Stati Uniti. Oggetto di attenzioni da parte dell'allora imperante maccartismo, nel 1950 Lomax si trasferì in Inghilterra dove con la BBC intraprese un rapporto di lavoro finalizzato alla realizzazione di trasmissioni radiofoniche, anche se il suo principale intento era incidere una serie di dischi etnomusicologici per la Columbia World Library. Dopo una campagna di ricerca in Spagna nel 1952, sempre in collegamento con la BBC e la Columbia World Library, programmò di venire in Italia per proseguire la sua campagna di raccolta.
La sua ricerca si estese dal Piemonte alla Sicilia e alla Sardegna e comportò un viaggio di ben 25.000 miglia, effettuato con un furgone Volkswagen e con il supporto di attrezzature tecniche di soddisfacente professionalità.
In occasione del sessantesimo anniversario delle ricerche di Lomax, diversi studiosi, ricercatori ed appassionati hanno voluto rendere omaggio a questo ricercatore muovendosi sulle sue tracce.
Francesco Cardinale e Antonio Cardillo con il loro libro Alan Lomax Passaggio a Montecalvo Irpino hanno ripercorso una di queste tappe. “Un vero e proprio atto d’amore verso chi, in anticipo sui tempi, ha saputo catturare brevi, ma fondamentali, lembi di cultura…”
Lo spunto per questo lavoro è stata una fotografia scattata da Lomax, riprodotta sulla copertina di un CD, ed erroneamente riferita a Montemarano anziché di Montecalvo.
L’intento degli autori, come precisano nell’introduzione, è stato quello di: “raccogliere, sic et simpliciter, quali umili uditori, i residui frammenti ancora vivi nei ricordi dei pochi anziani testimoni di quelle epoche, per tramandare, almeno in parte, la vera essenza di quel genere che dovrebbe essere il “folk genuino”.
La tappa di Lomax a Montecalvo Irpino fu di una sola giornata, nel gennaio 1955, ma riuscì a coinvolgere una quarantina di persone, raccogliendo documenti sonori e fotografici.
Il libro è suddiviso in vari capitoli che affrontano i diversi aspetti del lavoro: le persone che parteciparono all’evento e quelle che ne hanno tenuto vivo il ricordo, i canti, le fotografie, i testi e un riferimento all’uso delle registrazioni del ricercatore americano da parte di Pier Paolo Pasolini per il film “Il Decameron”. L’ultima parte contiene una breve cronistoria degli eventi legati alla musica popolare a Montecalvo, tra questi le registrazioni, nel 2006, di alcuni canti da parte di Roberto De Simone.
Nella prefazione, Luigi D’Agnese, ricercatore, studioso di tradizioni popolari e presidente dell’Associazione Hyrpus Doctus di Montemarano, dove si svolge un importante carnevale tradizionale, scrive:” Spero vivamente che sulla scia di quel che si sta realizzando a Montemarano e a Montecalvo Irpino, anche i paesi di Mercogliano e Sant’Andrea di Conza riescano a ricercare notizie sul passaggio di Alan Lomax in Irpinia prima che tutto finisca nell’oblio e venga per sempre dimenticato…”.
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Aprile 2016
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