Dorando Baldi
ANTON FRANCESCO MENCHI
Storiaio della valle del Brandeglio ( 1762-1828)
Edizioni Il Metato, n° 6 - Pistoia – 2014 – pp.160 s.i.p.
A cura dell'Associazione Amici di Pupigliana e della Valle del Brandeglio è stato pubblicato un interessante ed importante saggio, a cura di Dorando Baldi, che ricostruisce la vita e le opere del cantastorie, o meglio dello storiaio, Anton Francesco Menchi, a “ 250 anni dalla nascita i paesi di Cucciano, Campiglio, Pupigliana,e Statigliana lo ricordano”.
Menchi è sicuramente il più noto ed importante rappresentante dei quella “ valle di artisti e poeti” che è stata la valle del Vincio di Brandeglio incuneata nel territorio pistoiese. Nel corso della sua vita ( 1762/1828) Menchi assiste agli eventi che hanno sconvolto e trasformato profondamente la società del tempo: il lento declino della nobiltà e dei suoi costumi, la Rivoluzione Francese, le guerre napoleoniche e la successiva Restaurazione. Menchi è apertamente schierato contro il nuovo corso che si afferma anche con la forza delle baionette francesi e scrive composizioni contro Napoleone e a favore del Granduca di Toscana e il Papa. Esprime così un sentimento diffuso tra i contadini che degli ideali della rivoluzione vedono solo la parte che li coinvolge direttamente: leva obbligatoria per i giovani e cambiamento degli usi e costumi che avevano da secoli regolato la società.
Grazie ad un lungo e paziente lavoro di ricerca d'archivio è stata raccolto materiale e documentazione non solo sulla vita e sull'attività del cantastorie di Cucciano, ma sono indicati i luoghi e le notizie sulle famiglie di provenienza del Menchi e della moglie, Umiltà, con la quale visse a Cucciano prima di trasferirsi a Firenze e dalla quale ebbe tre figli.
Tra il materiale pubblicato vi sono gli atti di battesimo, matrimonio e di morte, le suppliche con le richieste di permessi per esercitare l'attività di cantastorie nelle piazze inviate agli Ispettori della Polizia Granducale e le relative risposte .
E' inoltre pubblicato integralmente l'articolo a firma Lorenzo Selva, in realtà il sacerdote e letterato Giuseppe Arcangeli,“L'ultimo dei Giullari” apparso su “La Rivista di Firenze” nel febbraio 1847.
A tutta questa documentazione segue la pubblicazione delle composizioni di Menchi stampate e di altre a lui attribuibili con l'indicazione della collocazione dei libretti a stampa e fogli volanti presso biblioteche e archivi.
Molto interessanti sono le ben sette versioni del Canto del Coscritto, una delle quali è la celeberrima Partire partirò partir bisogna entrata nel repertorio del canto popolare e di riproposta come uno dei primi canti contro la guerra e in particolare la leva obbligatoria.
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