GIOVANNI ARTERO

IL TEATRINO DELL’ORATORIO DI CORSICO E I “TEATRI DEL POPOLO”NELL’ITALIA DEL NOVECENTO

Opera pubblicata direttamente dal’Autore

Youcanprint- Lecce - 2023 – pp. 64 - 15,00

 g.artero@hotmail.it 

 

Giovanni Artero continua con questa  pubblicazione il lavoro di ricerca storica che in questo caso arriva al Novecento..

Il nuovo lavoro vuole approfondire e far conoscere  i luoghi dove si produceva cultura per le classi subalterne dalla seconda metà dell’Ottocento .

La ricerca parte da un fondo di 734 libretti teatrali, con 16 spartiti musicali dell’archivio della Parrocchia di Corsico. Libretti utilizzati durante le recite che si sono svolte fino agli anni ‘70 del ‘900 e che avevano come filoni drammi, commedie, farse e operette  che avevano la finalità di contrastare l’ideologia e gli scritti sovversivi con testi antisocialisti.

La  prima parte  infatti è dedicata ai “Teatrini degli oratori” dei quali uno dei principali promotori fu Don Bosco la cui origine  si può trovare negli spettacoli di strada.

Dopo la 1° guerra mondiale, nati sulla base delle spinte rivoluzionarie provenienti dalla Russia, vennero chiamati “Teatri del Popolo” e si svilupparono nell’area industriale delle città, nelle grandi fabbriche di Torino, Milano dando vita a piccole e medie ribalte nelle Case del Popolo e nelle Camere del Lavoro. L’intento era quello di sottrarre i lavoratori e le loro famiglie all’abbrutimento dell’analfabetismo e all’alcoolismo delle osterie. Intorno a questo progetto culturale vi fu un fiorire di testi di “teatro popolare” ad uso delle compagnie filodrammatiche. Molti copioni riguardarono traduzioni di testi stranieri o bozzetti della tradizione radicale e anarchiche. Negli anni 20 del Novecento si sviluppa, specialmente a Torino, sulle spinte culturali che arrivavano dalla Russia rivoluzionaria, il tentativo di creare una cultura proletaria, operaia.  A questo argomento l’autore ha dedicato una pubblicazione dal titolo “Proletkult”  ospitato  nelle recensioni del sito vedi: PROLETKULT - ASSO CULT. IL CANTASTORIE ON LINE (associazioneilcantastorieonline.org) 

L’ultima parte invece riguarda l’Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.) , istituita nel 1925 per assicurare il più stretto controllo del regime fascista. Di conseguenza,  la quasi totalità delle compagnie amatoriale e le filodrammatiche venne inquadrata in questo istituto che impose scelte artistiche molto più restrittive di cui si assunse la direzione univoca. Nel 1931 si istituì L’Ufficio centrale di censura per il Teatro, dipendente dal Ministero dell’Interno.

Un fenomeno poco studiato sono le compagnie di giro teatrali, come quelle dei burattinai e dei circhi equestri che percorrevano le campagne fermandosi nei piccoli centri e che dall’800 rappresentavano nelle piazze drammi storici, religiosi e cavallereschi. Una di queste è la famiglia Sarzi , originaria della bassa mantovana che durante il fascismo fu messa all’indice dalla censura. Il libro riporta  l’albero genealogico e l’appassionante vicenda di questa famiglia di attori girovaghi antifascisti.

Questa ricerca,  ripropone personaggi ed esperienze di quel breve periodo storico venato di una carica utopistica che troverà  nel Movimento del  '68 una nuova stagione.

 

Settembre 2024