PUBBLICHIAMO UN ESTRATTO DELL'ARTICOLO DI MAURO GERACI apparso sull'ALMANACCU SICILIAN

 N° 42 - 2022 per gentile concessione dell'autore

 ANTONELLU MISSINISI E I CANTASTORIE

Perché oggi un antropologo che ha studiato i cantastorie al punto tale da esserne riconosciuto interprete e continuatore, fra miriadi di guerre, drammi e pandemie che vorrebbero diventare ballate e trovare sfogo in nuove denunce di piazza, decide, con la storia Antonellu missinisi, di dar voce all'intramontabile poetica del pittore Antonello da Messina?

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Progetto " PER CHI CREA"

di Mauro Geraci

Comporre storie in musica: a scuola da cantastorie e rapper è il progetto presentato, per il settore artistico “Musica”, dall’ICS “E. Q. Visconti” di Roma in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, risultato vincitore del bando SIAE “Per Chi Crea” edizione 2018 – Formazione e promozione culturale nelle scuole...               LEGGI TUTTO

Avevo. Diario di un cantastorie al tempo del Coronavirus

di Alessio Lega tratto da A Rivista anarchica n° 444 giugno 2020

Ringraziamo l'autore e la Redazione di A rivista anarchica per l'autorizzazione a pubblicarlo sul sito

Due articoli di Marco Bongi, presidente dell'APRI Associazione Pro-Retinopatici e Ipovedenti:

Antonio o' cecato (Antonio Silvio)

Augusto Migliavacca

 

Si costituisce a  Ittireddu (SS) l'Associazione 

AMMENTOS ARCHIVIO MEMORIALISTICO DELLA SARDEGNA                a cura di Gavina Cherchi                                                       

 

Irène De Antiquis Vincent Prozo si è spenta nell’ottobre 2016 all’età di 97 anni. Iréne fu la prima “Chef d’orchestre” al femminile in Francia, appartiene alla famiglia De Antiquis che nel secolo scorso ha dato i natali a molti esponenti e operatori dello spettacolo viaggiante, tra cui Lorenzo De Antiquis (1909/1999) grande cantastorie della tradizione. 

 

Nella pagina “PERSONAGGI potete leggere un articolo a lei dedicato:

 

http://www.rivistailcantastorie.it/personaggi/irene-de-antiquis-prozo/ 

 

 

         BRUNO PIANTA

FUTURISMO COMUNISMO "PROLETKULT" in Italia tra dopoguerra e fascismo di Giovanni Artero

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VILLAGGIO LE PRATA DI NOCERA UMBRA 21 AGOSTO 2016

REGISTRAZIONE VIDEO DI ALCUNI CANTI POPOLARI DEL REPERTORIO DI ARGELIA MINGARELLI  anni 85

 GUARDA I VIDEO

IL PROPAGANDISTA MORGARI E IL CIARLATANO FRIZZI

 da "Biografia di Oddino Morgari" di Giovanni Artero

 

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RICORDO DI UMBERTO ECO

La nostra Redazione vuole ricordare Umberto Eco scomparso venerdì 19 febbraio 2016 proponendo un breve audio, proveniente dal nostro archivio, registrato in occasione della commemorazione del suo grande amico Roberto Leydi a Orta San Giulio il giorno 8 marzo 2003. Roberto Leydi è mancato il 15 febbraio 2003

 

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RICORDO DI UMBERTO ECO e IN MEMORIA DI UMBERTO ECO: due contributi di Franco Castelli

 

LEGGI RICORDO

 

CONSIDERAZIONI SULLE ORAZIONI FUNEBRI GROTTESCHE

Lo scorso 18 dicembre è scomparso RICCARDO MARASCO, nato a Firenze il 29 ottobre 1938, cantautore e cantastorie, ricercatore e interprete delle tradizioni musicali popolari toscane.

Lo ricorda Alessandro Bencistà, direttore della rivista TOSCANAFOLK, in un articolo intitolato " Riccardo Marasco e il folklore. L'ultimo dei giullari".

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Pubblichiamo un articolo  di Valter Biellaapparsi sulla rivista UTRICULUS  Nuova Serie Anno XIV n° 49/50 anno 2015  della Associazione Culturale "Circolo della Zampogna" di Scapoli  

 

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CANTASTORIE E GRANDE GUERRA

In questa pagina sono raccolti canti, testi, audio, video, fogli volanti, articoli e altro materiale riguardante la Prima Guerra Mondiale. Uno spazio, un lavoro in corso aperto al contributo di studiosi, ricercatori, artisti e lettori. 

Gian Paolo Borghi

MARIO BORGATTI  demologo

pubblicato sulla rivista della Regione Emilia-Romagna ("IBC" 3,2015), a ricordo del novantesimo della nascita e del trentennale della scomparsa del demologo Mario Borgatti,(Cento (Ferrara), 1895-Firenze 1985). Borgatti ebbe tra i suoi allievi ginnasiali anche Pier Paolo Pasolini


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Totò Messina

LU DIRI E LA POESIA POPOLARE ALL’OMBRA DELL’ETNA

 

COME SI RECITAVA PER CARNEVALE LU DIRI IN MASCHERA DETTO COMUNEMENTE “MASCARATA con VIDEO

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Valter Biella

IL FLAUTO DEL CASTELLO DELLA REGINA

Flauto in osso ritrovato in Val Brembana

Articolo pubblicato sul numero 14 de " I Quaderni Brembani - 2016"

Bollettino del Centro Storico CulturaleValle Brembana “Felice Riceputi” Viale della Vittoria,49, San Pellegrino Terme (BG)

 

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"ANIME IN TRAPPOLA" una ballata scritta da Jagjit Rai Mehta sui migranti bloccati sugli scogli a Ventimiglia

Anime in trappola

Pubblichiamo un interessante articolo di Gian Paolo Borghi apparso sul numero 67 dei "Quaderni della Bassa Modenese" Storia, tradizione ambiente- anno XXIX, numero 1 - giugno 2015 - SAN FELICE SUL  PANARO (MO)

http://www.gruppostudibassamodenese.com/ 

 

LA CARGATIA: TRACCE DI UN RESIDUALE CULTO DEGLI ALBERI NELLA BASSA MODENESE

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Gian Paolo Borghi

Folklore su nastro

Le ricerche di Alan Lomax in Emilia Romagna

Continua la preziosa collaborazione con lo studioso di tradizioni popolari siciliane Totò Messina che proporrà una serie di articoli riguardanti il teatro popolare siciliano dal titolo:

 

LU DIRI E LA POESIA POPOLARE ALL'OMBRA DELL'ETNA

 

II primo articolo che pubblichiamo è 

Mi scusasse! Mi sa dire che cos’è lu Diri?

        

 

 

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1Scusasse mi sà dire che cos'è lu diri.p
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U diri o “teatru di stadda” a Mascalucia e dintorni

 

Intervista a Francesco Zappalà, studioso di tradizioni popolari, figlio di Vito Zappalà, uno degli ultimi interpreti di un teatro popolare quasi dimenticato.

di Giada Salerno

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a cura di Totò Messina, studioso di tradizioni popolari

Da - Come abbiamo riscoperto ‘u Diri

(Dal n. 1, anno 13, Gennaio-Giugno 2009, di Ricerche. Periodico semestrale di scienza e cultura. Ed C.R.E.S. Catania)

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Pubblichiamo due articoli di Valter Biella apparsi sulla rivista UTRICULUS  Nuova Serie Anno XIII numero 48 II semestre 2014 Semestrale della Associazione Culturale "Circolo della Zampogna" di Scapoli

a cura di Antonietta Caccia e Mauro Gioielli che ringraziamo per la gentilezza e disponibilità


- Alcune riflessioni su come fotografare e disegnare cornamuse e altri strumenti etnici a fiato

-La Musa delle Quattro Province



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GIAN PAOLO BORGHI - GIORGIO VEZZANI

La produzione del cantastorie Mario Biolchini ("Radames") presso la tipografia "La Reggiolese"

Estratto dalla rivista  Quaderni della Bassa Modenese anno XXVIII n° 2 Dicembre 2014

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GIORGIO VEZZANI:

I MIEI CINQUANT'ANNI CON GIOVANNA


L’anno appena trascorso, oltre all’anniversario del 540° della nascita di Ludovico Ariosto, ha ricordato anche il centenario della nascita di Giovanna Daffini, festeggiato a Villa Saviola nell’ambito del convegno e del concorso a lei dedicati da ormai vent’anni dal Comune di Motteggiana

Purtroppo non mi è stato possibile ricordare l’anniversario di Giovanna attraverso l’Archivio G. Vezzani/Il Cantastorie e quindi approfitto dello spazio del “Cantastorie on line” di Milano e Roma.



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FRANCESCA PRESTIA, 'a CANTASTORIJ di Salvino Nucera


Francesca Prestìa, cantastorie di grandi doti culturali, musicali, umane, ama la sua terra, la Calabria, in modo viscerale tanto da dedicarle e sacrificare il suo tempo, la sua passione, mettere al servizio la sua indiscussa genialità per valorizzare, promuovere, onorare, dovunque si rechi, lungo lo Stivale, la sua terra, spesso e da troppi umiliata, bistrattata, con intelligenza ed originalità con la finalità di far conoscere gli aspetti positivi, tanti, del passato e del presente, attraverso storie anche laceranti, per sconfiggere i molti luoghi comuni, totalmente falsi, riservati ai calabresi (alla gente calabrese). Raccontare della bravura di Francesca chi legge potrebbe pensare si tratti di pura retorica.

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INTERVISTA AD IGNAZIO DE BLASI, IL CANTASTORIE DEL BELICE

 

di G. SALERNO


Ignazio De Blasi, “il Cantastorie del Belìce”, nasce sessant’anni fa a Partanna (TP), un comune della Valle del Belice.

Gli eventi che si susseguono dopo il catastrofico terremoto del 1968 colpiscono la sua sensibilità di adolescente e lo vedono protagonista nei comuni devastati dal sisma come autore di storie e canti. Impara da autodidatta l’arte del verseggiare in rima, i rudimenti della chitarra e la pittura popolare, abilità in cui eccelle e che gli è valsa nel tempo numerosi riconoscimenti e premi.

Come cantastorie e cuntastorie gira tutta la Sicilia, venendo a contatto con altri cantori popolari (Rosa Balistreri, Cicciu Busacca, Otello Profazio, Franco Trincale, Nonò Salamone, Fortunato Sindoni) ed esponenti dell’arte pittorica tradizionale (i fratelli Ducato di Bagheria, Domenico Di Mauro, Antonio Zappalà). Ispirandosi allo stile di Ciccio Busacca, del quale ripropone alcuni brani durante gli spettacoli, De Blasi, nelle sue storie illustrate da bellissimi cartelloni, ci parla di leggende, tradizioni siciliane e non solo, vite dei santi. Anche la cronaca e le tematiche più attuali costituiscono materiale per i suoi “cunti”.


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INTERVISTA A PEPPINO CASTELLO, Cantastorie all'antica

 

di G. SALERNO

Monterosso Almo (Ragusa) è la cittadina sull’altopiano ibleo dove vive e opera Peppino Castello, classe 1951, ex  educatore e impiegato, oggi pensionato, cantastorie per passione dal 1994.

In questi venti anni di attività Peppino Castello ha scritto, messo in musica e cantato, accompagnandosi con chitarra e fisarmonica, molte storie che affrontano tematiche attuali e impegnate: l’ingiustizia sociale, i diritti umani, l’immigrazione, la mafia.

Molto interessante e nuova è la forza polemica con la quale riesce a coinvolgere spettatori di ogni età: il suo sguardo è intento a scandagliare problematiche odierne o a riproporre figure di uomini e donne illustri della storia isolana sulle quali scrive dopo essersi rigorosamente documentato. Anche i modelli letterari siciliani, rivisitati e attualizzati, rientrano nell’orbita dei suoi interessi di scrittore in versi ( di grande pregio) e compositore.

Lo abbiamo incontrato nella casa di Monterosso, intento a ultimare un nuovo cartellone.

 

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IL MAGGIO NUOVO E IL MAGGIO VECCHIO.

Intervista con Daniele Franchi, dei Maggiaioli di San Godenzo, in Mugello e Val di Sieve


Intervista di Luca Vitali, foto (San Godenzo e La Rata, 2011) di Sara Spönemann


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VIDEO INTERVISTA A SANDRA MANTOVANI:

Ricordo di Giovanna Daffini, Spoleto 1964, i cantastorie

 

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La via salvifica dell'alchimia: il ritorno al divino 

di Ivan Cuocolo

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SESSANT’ANNI FA IL PRIMO CONGRESSO NAZIONALE DEI CANTASTORIE ITALIANI

di Gian Paolo Borghi

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E' stato pubblicato sulla prestigiosa rivista  Galpin Journal di Edimburgo uno studio curato da Riccardo Gandolfi, Valter Biella e Claudio Gnoli dal titolo:

Uno studio comparato sulle cornamuse e le bombarde dell'Appennino Settentrionale

pubblichiamo un ampio riassunto a cura di Valter Biella.

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Per chi fosse interessato all'articolo in lingua originale completo di foto e immagini può scrivere direttamente a :

 

 valterbiella@baghet.it 

 

 

Seganliamo inoltre la pagina del sito http://www.baghet.it/novita.html
dove sono pubblicate le novità editoriali del 2014


 

Le radici indoeuropee nel mito del Graal.

 

Studio di Ivan Cuocolo.

 

 

 

La prima opera letteraria che fa menzione apertis verbis del Graal è il Roman de Perceval ou le conte du Graal di Chrétien de Troyes, scritta presumibilmente tra il 1175 e il 1190 circa, e rimasta incompiuta molto probabilmente per la morte del poeta. L’incontro con la Coppa di Perceval, protagonista del romanzo, nel castello del sofferente Re Pescatore, ha tutti gli elementi del “meraviglioso”. Durante la cena, Perceval assiste a una strana processione: « un valletto viene da una camera, e tiene una lancia lucente impugnata a metà dell’asta. […] Una goccia di sangue colava dalla punta del ferro della lancia. […] Una fanciulla molto bella […] aveva tra le mani un graal.  

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DUE ARTICOLI DELPROF. NICOLO' LA PERNA

Pubblichiamo due articoli del dott. Nicolò La Perna, autore del libro "RUSIDDA ... a licatisi" dedicato alla figura di Rosa Balistreri, riguardanti la storia di due canzoni siciliane

VITTI NA CROZZA

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MI VOTU E MI RIVOTU

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CANTASTORIE AL FEMMINILE

 

Fin dai tempi più remoti si possono scoprire molti esempi di donne cantastorie, dalle suonatrici girovaghe medioevali alle poetesse popolari settecentesche, fino ad arrivare ai giorni nostri dove le odierne aede popolari, si distinguono per la loro poliedricità e versatilità . Eppure stentano nell’avere visibilità, non appaiono, incontrano difficoltà a trovare una collocazione specifica.

Tuttavia l’altra parte del cielo esiste anche storicamente e si è espressa in questa variegata professione con forme e repertori propri. Anche se dai più è reputata una ristretta prerogativa maschile, le donne cantastorie rivestono ruoli di grande importanza nella storia della poetica e dell’arte della piazza.

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CANTASTORIE E LISCIO

 

Lo scorso anno il convegno che si tiene a Motteggiana (MN) per “Il giorno di Giovanna”, iniziativa dedicata alla grande cantante popolare Giovanna Iris Daffini, aveva come titolo “Dai cantastorie al ballo liscio”. Numerosi sono stati gli interventi, ma in realtà nessuno ha preso in considerazione in modo concreto questo tema. Si è parlato di liscio ambrosiano, di liscio come intrattenimento nei centri anziani, dei repertori a ballo delle bande musicali, di virtuosismo ed abilità nelle musiche da liscio eseguite con la fisarmonica.

Quanto segue è un tentativo parziale di affrontare il rapporto tra cantastorie e musica da ballo con una serie di informazioni e notizie ricavate prevalentemente dalla rivista Il Cantastorie e dai due volumi di C’era una volta un treppo … curati da Gian Paolo Borghi e Giorgio Vezzani, edito dalla casa editrice Forni.

Sulle fonti citate si trovano una serie di testimonianze dirette, di interviste e di schede biografiche, di note riguardanti famosi cantastorie che ne documentano i percorsi artistici.

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