Alessandro Portelli (a cura di)

CALENDARIO CIVILE

Per una memoria laica, popolare e condivisa degli italiani

DONZELLI EDITORE – Pomezia (RM) – 2017 – pp. 318 - € 20,00

 

Questo libro, realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio di Roma,

è, come scritto nella seconda di copertina: “Un originalissimo progetto collettivo all’insegna della storia e dell’impegno civile… lancia e articola la proposta di un “Calendario civile”, parallelo a quello religioso, scandito da 22 date celebrative di passaggi cruciali della nostra storia democratica e della nostra tradizione repubblicana”.

Un lavoro a più mani, curato da Sandro Portelli, firmato da diversi studiosi e intellettuali che per ogni data forniscono una breve cronistoria dell’evento, il tutto corredato da sintetici documenti di storia orale, di brani autobiografici, poetici o musicali che rimandano ad un contesto storico e geografico più ampio.

Gli eventi individuati nel Calendario civile hanno diverse origini, accanto a quelli “classici”: 25 aprile, 1° maggio, 8 marzo, 2 giugno, 8 settembre, 4 novembre, vi sono  ricorrenze promulgate con apposite leggi: 27 gennaio, 10 febbraio, 9 maggio.

Altre date si riferiscono ad avvenimenti, più o meno recenti, che hanno, in maniera diversa, segnato la storia recente del nostro paese come ad esempio l’introduzione del divorzio il 12 maggio 1974, le stragi di Piazza Fontana a Milano nel 1969 e quella di Bologna del 2 agosto 1980. Il 21 luglio ricorda i “fatti” del G8 di Genova del 2001, il 29 settembre 1943 le “4 giornate di Napoli” e, nello stesso anno, il 16 ottobre la deportazione degli ebrei e il bombardamento di Roma del 19 luglio. Sempre nel periodo della seconda guerra mondiale l’eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Vi sono poi ricorrenze legate al Risorgimento come la breccia di Porta Pia e la proclamazione delle Repubblica Romana fino ad arrivare ad anni più recenti con la strage di Capaci e la giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione.

Come riporta il sottotitolo questa è una proposta “per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani”, un calendario dunque in divenire che potrebbe aggiungere altre e nuove date a quelle suggerite. Il merito di questo progetto è proprio quello di aprire o riaprire una profonda riflessione sul passato e quindi sul presente, e cercare di individuare, se possibile, momenti di confronto. Un processo non facile, tutto da costruire proprio perché gli anniversari contenuti nel libro sono di diversa e a volte opposta provenienza, con significati diversi e contesi. Ci sono ricorrenze legate a momenti di duro scontro che hanno letture ed interpretazioni che confliggono ancora nel presente e che non trovano una sintesi interpretativa.

Le date decise “a tavolino” dai vari governi non riescono a coinvolgere più di tanto la popolazione, anzi si rischia di creare ulteriori divisioni come, ad esempio, per la data delle vittime del terrorismo stabilita per il 9 maggio, morte di Aldo Moro, quando la data che ha segnato l’inizio della stagione delle stragi e quindi del terrorismo è comunemente individuata nel 12 dicembre’69. Sembra quasi che il Parlamento, nell’indicare il 9 maggio, abbia voluto far dimenticare le responsabilità di apparati dello Stato in quella che comunemente viene chiamata “strategia della tensione”. Altri esempi si potrebbero fare per altre ricorrenze. Perché il “Calendario civile” abbia nel tempo la possibilità di consolidarsi bisogna, prima, fare i conti con il passato, senza reticenze e senza speculazioni da parte di alcuno. Dato che ciò fino ad oggi non si è voluto o potuto fare è più che mai necessario che il Calendario civile entri subito in tutte le scuole per raccontare ai giovani, senza preconcetti, tutti gli avvenimenti accaduti e costruire così una conoscenza e una memoria il più possibile comune. Portelli ha ben chiaro queste difficoltà e questi pericoli e nella prefazione precisa:” questo calendario civile non ricostruisce la comunità come entità mistica, ma come luogo di differenze” e conclude:” il calendario civile è, in fin dei conti, un mosaico: tessere diverse ma capaci, tutte insieme, di formare un disegno che chi legge può ricostruire”. 

 

Novembre 2017