Pubblichiamo la scheda di presentazione di una spettacolo per burattini della Compagnia Burattini di Riccardo presentata in prima nazionale il 22 novembre 2015 La ballata dei potenti con Fagiolino e Sganapino in trincea ispirato alla prima guerra mondiale
MARIO IL MUSICISTA canzone presentata da Sandra Boninelli, fuori concorso, al "Concorso Giovanna Daffini" 2015.
La giuria del Concorso ha assegnato il premio "Maestri dei cantastorie" a Sandra Boninelli per: una vita dedicata al canto
MARIO IL MUSICISTA
Sono Mario il musicista, sette figli e la mia tromba,
per sfamarli mi toccava far chilometri ogni giorno
e fermarmi nelle piazze a suonare, a divertire,
la mia tromba mi portava in ogni angolo del mondo
per conoscere sorrisi, sguardi e voci d'ascoltare
far volare le mie note su nel cielo e in mezzo al mare,
" Sia dannata questa guerra " ti sconvolge un’ esplosione
tra mitraglie crepitanti ed il rombo del cannone,
" Maledetta quella volta che mi son trovato là
nella terra di nessuno che le guardie m'han ciapà,
senza colpa mi han portato al comando militar
in tradotta caricato, disertore m'han ciamà ".
" Non ci vado volentieri perchè io non ho passione,
da Gorizia a Monfalcone, la mia vita finirà" .
Tutti stretti, tutti zitti, il mio sguardo vola e và
vedo campi, vedo gente che saluta e se ne và,
sono solo, sono stanco e chissà che sorte avrò,
anche gli altri che verranno penseranno " Non ci sto "
Generale se mi ascolti, quanto male tu sai fare
questa guerra dei signori l'hai voluta solo tu,
operai e contadini, siamo noi che siamo il mondo,
tu ci mandi per lor conto al massacro general,
tu ci mandi a morte certa le famiglie alla deriva
piangeranno madri e mogli come il suono di una piva.
Vi saluto cari figli, moglie mia e tutti quanti
tutti i giorni che vado avanti
vostro padre più vi vedrà.
Da Montetomba a Montegrappa
dappertutto vi son valanghe
tutti i fossi pieni di sangue
è tutto il sangue di gioventù.
Nella terra di nessuno quanti morti ci son già
e casacche differenti sono sparse qua e là,
troppi figli giù per terra che non sanno che cos'è
questa guerra fratricida, che vogliam nè te nè me;
chi la vuole sta al sicuro, il ringhioso generale
come barca dentro il porto e lontan dall'alto mare,
nella terra conquistata non è vivo più nessuno,
ma d'un tratto di quei morti se ne sveglia solo uno.
Questo è Mario il musicista, senza schioppo e con la tromba
che si drizza sui suoi piedi, noncurante di ogni bomba,
nel silenzio mille morti, lui la suona e son risorti,
sarà un sogno, sarà vero, ma che vuoi che gliene importi,
anche gli altri sono in piedi, le casacche or tutte uguali,
non fucili e baionette ma strumenti musicali,
nella terra di nessuno non battaglie ma concerti,
son rimasti solo loro, gli ufficiali son dispersi.
E ora Mario con la tromba sta con tutti i disertori
voleranno le colombe a far coro insieme a loro,
altri ancora si uniranno con grancasse e bombardini
giù dal cielo scenderanno a cantare tutti in coro:
" Prendi il fucile, e gettalo giù per terra,
prendi il fucile e gettalo giù per terra,
chiediamo pace per tutto il mondo,
siamo fratelli, non vogliam più la guerra,
siamo fratelli, chiediamo pace,
in tutto il mondo non vogliam più la guerra " .
Ponteranica 31-3-2015
Testo e musica di Sandra Boninelli e Bruno Grulli
Testi di due canti contro la guerra segnalati da Sandra Boninelli
SUL MONTE ZUGNATORIO
Sul monte Zugnatorio
bagnato dal sangue italiano
abbiamo tentato ma invano
Rovereto pigliar.
Con ogni sorta di maledizione
i nostri fratelli son morti lassù
piangete madri spose e sorelle
se i vostri cari non tornano più.
Quei forti reticolati
espugnaron la nostra avanzata
il nemico in trincea blindata
resiste ancor.
Pianget madri piangete spose
i vostri figli son morti lassù
fate finita questa flagellazione
di questa guerra parliamone più.
Ma se parliamo di questa guerra
che forse dura un'eternità
per conquistar un palmo di terra
ah quanto sangue s'è sparso già.
Si sente il cannone che tuona
è l'ora di nostra avanzata
per conquistar la trincea Savoia si va.
Nota: " Sotto il ponte passa l'acqua" canzoni popolari raccolte nel bergamasco di Marino Anesa e Mario Rondi, Gennaio 1990 pubblicato da : Fonti per lo studio del territorio bergamasco N. IX
Provincia di Bergamo.
Quest’altro canto, che ha antecedenti già risalenti alla Guerra di Libia , è stato raccolto in diverse versioni con testo adattato a melodie differenti ma simili, tutte appartenenti al modulo da cantastorie. Si diffuse già nel 1915 sul Carso:
La mattina del ventiquattro maggio
si muovevano le truppe italiane
e per l’armata le terre lontane
tutti dolenti ognun si partì.
Sotto il piombo che cade a rovescio
e grandinavano le palle nemiche
su quei monti colline e gran valle
ci massacravano tutti così.
Quanti cari ne sono caduti
al mio fianco chiamando i suoi figli
e senza patria e senza vessilli
ed invocando suo nome così.
Cara moglie che tu non mi senti
ti raccomando i compagni vicini
e di tenermi da conto i bambini
che io muoio con nome nel cuor.
O vigliacchi che voi ve ne state
con la moglie sui letti di lana
o schernitori di carne umana
che questa guerra c’insegna a pugnar.
Traditori signori ufficiali
che la guerra l’avete voluta
avete messa l’Italia nel lutto
per molti anni l’Italia sentirà.
Voi chiamate il campo d’onore
quelle terre ’l di là del confine
ma là si muore gridando assassini
e maledetti sarete un dì.
Quando ‘pena firmata la pace
i restanti faranno la guerra
contro quei vili che il petto l’han pieno
e di malvagia e di crudeltà.
Da IL CANTASTORIE (Terza Serie, n° 23/24 (74/75) luglio-dicembre 1986 pp.11/13)
GIUSEPPE BARTOLOMMEI, MACCHIETTISTA E CANTASTORIE
Testimonianza del cantastorie Lorenzo De Antiquis registrata da Gian Paolo Borghi. Pubblichiamo il testo di una canzone del repertorio della famiglia Bartolommei
UN SALUTO DALLA TRINCEA ALLA FIDANZATA
testo di Alessandro Bartolommei
I.
Dalla trincea ti scrivo bella
La mia vita militare
mentre io son di sentinella
Il mio pensiero è rivolto a te
Quando io ritorno a casa
Allora io ti potrò baciar!
Addio a presto addio
E presto ci abbracceremo
Ma finchè il nemico avremo
Convien pugnare per la libertà.
II.
Mentre facevo l'avanzata
Contro il nemico traditore
Io con coraggio e pien di ardore
La baionetta pronta l'avevo già
Se tornassi vittorioso
Orgogliosa sarai di me
Addio mia cara bella
E presto tu mi vedrai!
Allora noialtri eroi
La nostra stella si ringrazierà.
III.
Tu vedessi qua i tedeschi
Come son tutti ridotti
A vederli paion morti
Che il Padre Eterno l'aspetti di già!
Ma vedrai le nostre classi
Pien di coraggio e pien di ardor
Addio mia cara addio
Saluta parenti ed amici
Ma finchè ci son nemici
Credi vendetta io la voglio far.
Numerose sono le strofette satiriche che i soldati inventarono sul motivo Bim bam bom al rombo del cannon e ne diamo un esempio qui di seguito
Il general Cadorna ha scritto alla regina
«Se vuoi veder Trieste te la mando in cartolina»
Bom bom bom al rombo del cannon
Il general Cadorna si mangia le bistecche
ai poveri soldati ci dà castagne secche
Bom bom bom al rombo del cannon
Il general Cadorna è diventato matto
chiamà il '99 che l'è ancor ragazzo
Bom bom bom
al rombo del cannon
Il general Cadorna ha perso l'intelletto
chiamà il '99 che fa ancor pipì nel letto
Bom bom bom al rombo del cannon
Il general Cadorna ha scritto la sentenza:
«Pigliatemi Gorizia, vi manderò in licenza»
Bom bom bom al rombo del cannon
Il general Cadorna 'l mangia 'l beve 'l dorma
e il povero soldato va in guerra e non ritorna
Bom bom bom
al rombo del cannon.
E la regina Elena a i' re gli fa le corna:
l'hanno trovata a letto col general Cadorna!
Bom bom bom al rombo del cannon.
Il general Cadorna faceva il carrettiere*
e per asinello aveva Vittorio Emanuele
Bom bom bom al rombo del cannon.
* Per aver cantato questa ultima strofetta, insieme ad altre non riportate,
V.P. Originario della provincia di Bergamo, 30 anni, muratore, coniugato, censurato, caporale nella 117ma compagnia mitragliatrici è stato condannato a 6 anni di reclusione militare e a 200 Lire di multa per disfattismo e insubordinazione. Tribunale Militare di Guerra del XVIII Corpo d'Armata Onara 8 giugno 1918
Dal verbale dei RR.CC. Nonostante le denagazioni del caporale V.P., è emerso che il 7 aprile 1918 trovandosi in licenza nel paese natale, unitamente ad altri militari, nella pubblica via cantava a squarciagola la canzone “ Il general Cadorna faceva il carrettiere e per asinello aveva Vittorio Emanuele, ecc. Dagli ufficiali siamo maltrattati e dal governo mal nutriti ecc. Vigliacchi quei signori che hanno fatto il prestito nazionale ed in fin di guerra saranno massacrati”.
E.Forcella – A.Monticone Plotone d'esecuzione I processi della prima guerra mondiale Ed Laterza 2008 pag. 306
Se giri tutta Roma non trovi più maiali
li requisì il governo per fare gli ufficiali
Bim bam bom ......
I nostri richiamati sono andati da Cadorna
perchè le loro mogli gli fan portar le corna
Bim bam bom...
Cadorna gli ha risposto: non fate meraviglia
quando andrete a casa troverete più famiglia
Bim....
Il General Cadorna ha scritto sull'appello
anche il '99 è carne da macello
Bim....
La moglie di Cecco Beppe andava in bicicletta
ghe se stortà 'i manuber la ga na piroletta
Bim...
La moglie di Cecco Beppe faceva la tranviera
l'ho vista l'altra sera sul tram con la Ligera
Bim...
La moglie di Cecco Beppe l'è andata alla Bovisa
ghe s'è sciopà 'na bumba sotta la camisa
bim...
Il General Cadorna ne ha fatta una grossa
Ha messo le puttane nella Croce Rossa.
Bim..
una delle tante varianti era:
Bim bam bom al fronte non ci vo'
.
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