CIATUZZA
TANT’AMURI R’UNNI VENI
Canti d’amore, di dolore e di speranza del popolo in Sicilia
Cd – Italia - 2012
“I canti sono nati per essere cantati, non per essere letti”: da questa elementare riflessione ha avuto inizio tre anni fa il progetto musicale che ha portato alla realizzazione del CD Tant’amuri r’unni veni. Canti d’amore, di dolore e di speranza del popolo in Sicilia.
Si tratta di una raccolta di 27 canti popolari provenienti da varie sillogi per lo più ottocentesche delle raccolte del Pitrè, Guastella, Salomone Marino, Avolio, Vigo ed altri.
In quell’epoca ricercatori ed etnografi raccolsero molti canti dei quali non si conosce la melodia originale poiché non era in uso trascrivere la musica insieme al testo.
Della tradizione orale molto è andato perduto o continua a resistere in ristretti ambiti socioculturali, mentre in queste raccolte il patrimonio canoro è intatto con la sua ricchezza di contenuti culturali e influenze poetiche, ma resta per lo più misconosciuto.
Il desiderio di riportare in vita alcuni di questi canti ha spinto Giada Salerno , “Ciatuzza” a un lavoro di lettura e analisi, con particolare attenzione all’universo femminile del canto popolare.
Le donne esprimevano nel canto una vasta gamma di sentimenti, non soltanto l’amore materno, ma l’amarezza del distacco in seguito alla partenza di un figlio emigrato, l’orgoglio nel lavoro al telaio, la rabbia e lo sdegno per una delusione amorosa insieme ad un sentire amoroso che solo nella prima giovinezza è possibile sperimentare.
Proprio il sentimento amoroso può essere considerato il filo conduttore che accomuna tutti i brani: dai canti di spartenza alle vicariote (canti di carcerati), dalle ninna nanne ai canti di lavoro.
Amore è declinato sotto innumerevoli varianti espressive: nostalgia, rimpianto, sdegno, desiderio di riconciliazione, passione ardente, estasi sublime.
L’attrattiva di Giada Salerno per il canto popolare parte con la voce della madre, appassionata di canto e poesia popolare, passa attraverso l’ascolto dei dischi di Rosa Balistreri e di altro materiale sonoro raccolto “sul campo” per diventare interesse più “filologico” quando, preparando un esame all’Università di filologia romanza sulla poesia provenzale, si imbatte in un verso di una famosa lirica di Guilhelm de Peitieu:” Anc no la vi et am la fort (Non l’ho mai vista e l’amo tanto).
Ancora ‘un t’aju vistu, e t’amu tantu è anche l’incipit di una canzuni raccolta a Noto da Corrado Avolio alla fine dell’Ottocento, il primo brano del CD, ed è affascinante pensare che i cantastorie abbiano raccolto l’eredità di un giullare alla corte di Federico II per tramettere per generazioni questo canto.
Accompagnano Ciatuzza in questo viaggio attraverso la poesia e il canto popolare siciliano i polistrumentisti Fabio Tricomi e Stefano Torre.
INFO: ciatuzzamusic@gmail.com
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