CONCLUSIONI
Il materiale raccolto e analizzato in questa tesi dimostra come la musica e il canto hanno svolto nel contesto della protesta contro l'Alta Velocità un ruolo fondamentale in termini di aggregazione, di affermazione politica e di espressione del proprio dissenso, secondo quelle stesse dinamiche di produzione e circolazione esaminate da Cesare Bermani nello scritto I Canti Sociali italiani. 292
L'esempio del coro spontaneo Canta che non passa rimanda a tutte le corali e alle altre forme di associazionismo canoro più informali che già negli ultimi decenni del XIX secolo permettono una diffusione e una sedimentazione del repertorio del canto sociale italiano, avvalendosi anche di fogli volanti, di pubblicazioni su giornali e almanacchi e di canzonieri sociali. Anche il Movimento NoTAV può vantare l'esistenza di un proprio canzoniere, nonostante si tratti di un lavoro di ricerca e di raccolta tuttora inconcluso e limitato agli avvenimenti delle mobilitazioni intercorse fra il 2005 e il 2006. Tuttavia, a differenza dei canzonieri sociali stampati e diffusi tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo di carattere fortemente settoriale (esistono canzonieri anarchici, socialisti e partigiani), il Canzoniere NoTAV raccoglie canti appartenenti a generi e registri differenti, coniugando un recupero del repertorio “classico” del canto sociale (vi sono infatti esempi di canto partigiano, alpino, di risaia e libertario) con canzoni originali. Queste ultime altro non sono che adattamenti di melodia e di testi
292 Roberto Leydi (a cura di), Guida alla musica popolare in Italia. 2, i repertori, LIM, Lucca, 2001, pp. 149-172
preesistenti appartenenti alla tradizione popolare piemontese e la produzione di questo repertorio inedito dimostra come il canto sociale sia
«fondamentalmente canto d'uso, in larga parte formato attraverso la trasformazione di altri precedenti canti, […] sì da agevolare al massimo la diffusione orale del nuovo messaggio».293
È altresì importante considerare il contributo offerto dai gruppi musicali come parte del repertorio musicale nato intorno alla protesta contro l'Alta Velocità. Sono questi i casi della Polveriera Nobel e della cantautrice romana Giulia Tripoti. L'analisi di questi due esempi fa emergere un forte legame con il linguaggio di controcultura musicale che si sviluppa in Italia a partire dagli anni sessanta, «dove confluiscono la memoria della musica popolare, l'influenza di nuovi linguaggi, l'esempio del canto sociale»,294 confermando un continuo sviluppo anche dei modi e delle forme del canto sociale, fenomeno «che non trovò udienza sufficiente anche da parte del Nuovo Canzoniere Italiano, che non capì a fondo l'importanza di dare spazio a questi esclusi dallo show business [..] e forse anche non poté, non potendo arrischiare più che tanto sul piano degli investimenti economici».295
I cori e gli slogan del Movimento NoTAV rientrano nei criteri di studio e classificazione del canto sociale, configurandosi come casi di
«monostrofismo imperfetto»,296 ossia strofette, brevi unità ritmiche e metriche, che costituiscono una grande parte del canto sociale del mondo contadino e manifatturiero. Lo slogan nasce in modo spontaneo e si diffonde soltanto grazie alla riproduzione collettiva «[...] ed esso va quindi
293 Ibidem.
294 Ibidem.
295 Ibidem.
296 «[...] trattasi cioè di un insieme di unità metriche e semantiche autosufficienti, quasi mai cantate isolatamente ma perlopiù in successioni associative libere da sequenza preordinate di tipo narrativo [...]» Ibidem.
considerato come un “genere” strettamente imparentato al canto sociale».297 I Chant en piòla, le serate musicali organizzate presso l'osteria La Credenza, dedicate alla musica popolare piemontese, riflettono infine il
«revival interno» di cui parla Roberto Leydi nello scritto Le molte Italie e altre questioni di ricerca e di studio.298 Il fenomeno del «revival interno» si configura come un'operazione di rifunzionalizzazione delle tradizioni e delle usanze locali. L’obiettivo è di rievocare un passato lontano che non ha ancora subito le conseguenze dei modi e dei comportamenti della società consumistica. I gruppi che operano nel «revival interno» agiscono sulla tradizione popolare in modo razionale, raggiungendo risultati che però si discostano dalla spontaneità propria delle tradizioni e degli usi e costumi del mondo contadino. Questi gruppi rappresentano un fenomeno significativo nell'ambito di una protesta locale che non vuole solo proporsi come opposizione all'Alta Velocità ma vuole mettere in discussione il “sistema” e i suoi modelli di sviluppo. Roberto Leydi, a proposito del
«revival interno», parla di una riscoperta dei valori culturali della “diversità”, pressoché ridotti e spariti nel segno di una omologazione culturale messa in atto da processi sociali e politici a partire dal secondo dopoguerra, e di «fenomeni [...] più forti là dove la “diversità” è sentita (o auto-rappresentata) come tratto distintivo fortemente connotato e quasi “nazionale”, o anche dove sono in gioco (o sono messi in gioco) ambigui interessi “politici” o sospette valutazioni economiche».299
La musica e il canto di protesta definiscono il canto sociale e raccontano la Storia nei suoi aspetti sociali e politici attraverso strumenti e linguaggi non Ufficiali, una Storia cioè “vista dal basso” e ricca proprio per
297 Ibidem.
298 Roberto Leydi (a cura di), Guida alla musica popolare in Italia. 1, Forme e Strutture, LIM, Lucca, 2001, pp. 1-40
299 Ibidem.
questo di simboli, riti, miti e aneddoti che la caricano di nuovi contenuti e riflessioni. Allo stesso tempo lo studio e l'analisi del canto sociale non può prescindere da una contestualizzazione degli avvenimenti sociali e politici che lo motivano e che ne definiscono il contenuto.
Il Movimento NoTAV conduce la sua battaglia su diversi fronti e non soltanto attraverso metodi e strumenti di comunicazione politici. Spinge persone e musicisti con esperienze, competenze e background musicali differenti a esprimere e a veicolare attraverso la musica ed il canto un unico messaggio condiviso; valorizza l'aspetto umano, culturale e identitario, favorendo un recupero dei simboli, dei riti, dei miti passati, che diventano parte di una memoria condivisa e acquisiscono così un valore aggiunto e una nuova funzione. Il canto sociale, nell'ambito della lotta NoTAV, non si limita ad essere strumento di protesta, ma esplicita al tempo stesso il suo forte legame con il processo di riscoperta culturale e identitaria di un territorio.
Ecco una canzone che risale al 2010 e perciò non inclusa nel Canzoniere NoTAV. La Trivella è un brano nato “intorno al fuoco” presso il presidio NoTAV situato all’autoporto di Susa, scritto sull’aria del Canto dei contrabbandieri.
CORI E SLOGAN NOTAV
Di seguito allego cori e slogan NoTAV non trattati nella tesi e raccolti in forma scritta in occasione della manifestazione del 22 Febbraio a Milano dal gruppo di attivisti NoTAV milanese appartenenti alla comunità di Autonomia Diffusa.
GRIDA FORTE
Grida forte la Valsusa che paura non ne ha Sulle barricate sventola la bandiera dei NoTAV!
SIAMO QUI
Siamo qui che cantiamo
con il cuore Libertà per i NoTAV
La la la la la la...Libertà per i NoTAV!
SOSTENIAMO
Sosteniamo la lotta più fortemente e non ci fermiamo mai...
NoTAV avanti, non un passo indietro! Non un passo indietro, e vai NoTAV alè! Ora che in Valle la lotta è ancor più forte Noi dalle città cantiamo insieme così
E, O,O, Forza sabotaggi
E, O, O, Tutti contro il TAV.
BANDIERE
Quando al ciel s'alzeran le bandiere e i tamburi torneranno a rullar dalla Valle un solo grido s'alzerà tutti insieme bloccheremo le città.
SEMM SEMPER CHIl
Sem semper chi ci dan dei terrurist
ma anche la mamma lo sa che piacere ci da
Lottare coi NoTAV.
SIAMO QUI
Siamo qui che cantiamo con il cuore Libertà per i NoTAV!
La la la la la la, Libertà per i NoTAV!
NOI ODIAMO
Noi odiamo Rinaudo Noi odiamo Padalino Al processo a Torino Come il 3 Luglio sarà Libertà per i NoTAV!
CI VEDI
CI vedi presìdiare insieme con la pioggia o sotto il sole. Da Serravalle fino a Trasta Passando per Campomorone! E non ci fermeranno mai, con la carota e col bastone: Siamo pronti a far la guerra per difendere la terra!
Blocchi, la la la, in mezzo alla via! Non passa il COCIV e la polizia COCIV, la la la, in cerca di guai
Il terzo valico non si farà mai!
IL NOSTRO SINDACO
Il nostro sindaco vorrebbe fare il Terzo Valico cacciarci via dal centro storico
resistere insieme si può!
E senza scrupoli, manda soldati contro i poveri sfratta famiglie per i debiti
resistere insieme si può!
Tolgono casa a chi non ha più soldi per pagarsela oppure ha scelto di occuparsela
resistere insieme si può!
OGGI LAVORI
Oggi lavori tu per noi Noi non lavoreremo mai Celerino con il casco blu Ti odio sempre di più
SE TUTTO AUMENTA
Se tutto aumenta tu non pagare
che tanto è inutile andare a lavorare
Le case vuote vanno occupate e le bollette non vanno più pagate
Viaggiare sempre senza biglietto
è conveniente più
di ogni abbonamento
Compro soltanto la pasta e il sugo e tutto il resto l
o recupero o lo rubo! Alè, Alè!
BIBLIOGRAFIA
· Roberto Leydi (a cura di), Guida alla musica popolare in Italia. Forme e Strutture, volume 1, LIM, Lucca, 2001, pp. 1-40
· Roberto Leydi (a cura di), Guida alla musica popolare in Italia. I repertori, volume 2, LIM, Lucca, 2001, pp. 149-172
Pubblicazioni NoTAV
· Chiara Sasso, Canto per la nostra Valle. Diario fra qualità della vita e prepotenza della velocità, Editrice Morra, Pianezza, 2002, pp. 13- 316
· Chiara Sasso, Cronache dalla Val di Susa, Intra Moenia (collana
Cantieri), Napoli, 2005, p. 3-114
· Csoa Askatasuna e Comitato di lotta popolare NoTAV(a cura di), NoTAV. La Valle che resiste, Velleità Alternative autoproduzioni, Torino, 2006, pp. 5-202.
· Csoa Askatasuna (a cura di), A Sarà dura. Storie di vita e di militanza NoTAV, DeriveApprodi, Roma, 2012, p. 3-209
Periodici
· Bruna Col, Concerto di capodanno, mensile Sarà düra!, Gennaio- Febbraio 2007, n.2, p. 2
· Gigi Richetto, Aiutiamo Sarà düra! a crescere, mensile Sarà dura, Gennaio 2006, n.0, p. 1
· Gigi Richetto, Liberi e testardi, costruiamo un futuro di dignità per tutti, mensile Sarà düra!, Gennaio 2006, numero 0, p. 2
· Maria Chirio, Canta che non passa! E' nata la corale NoTAV, mensile Sarà dura Aprile 2006, numero 2, pag. 6
· Maria Chirio, Il ballo occitano è reato?, mensile Sarà dura, Maggio- Giugno 2006, numero 3-4, p. 3
· Marco Gillo, Viennaus. Capodanno, mensile Sarà düra!, Gennaio- Febbraio 2007, n.2, p. 1
· Ricky Avataneo, Sarà dura e altre storie, mensile Sarà düra!
Novembre-Dicembre 2006, numero 9-10, pag. 11
SITOGRAFIA
· Geni Sardo, Un'esperienza NoTAV: intervista a Giulia Tripoti [Online], 13 Settembre 2011. Disponibile all'indirizzo: http://www.medea.noblogs.org/2011/09/13/unesperienza-notav- intervista-a-giulia-tripoti/. (Consultato il 25 Novembre 2014).
· Dalla Valle che resiste al teatro Valle occupato-Foto e Video. In: il Blog di Giulia Tripoti [Online]. Disponibile all'indirizzo: https://giuliatripoti.wordpress.com/2011/08/27/dalla-valle-che- resiste-al-teatro-valle-occupato-foto-e-video/. (Consultato il 25 Novembre 2014).
· Csoa Askatasuna e Comitato di lotta popolare (a cura di), NoTAV. Fermarlo è possibile [Online], 2006. Disponibile all'indirizzo: http://www.notav.info/post/no-tav-fermarlo-e-possibile-video. (Consultato il 16 Dicembre 2014).
· Musicista randagio (by citTV). In: Abesipage. Dani's official website [Online]. Disponibile all'indirizzo: http://www.abesibe.it/index.php/it/video/41-dani/288-musicista- randagio-by-cittv. (Consultato il 17 Dicembre 2014).
· NoTAV info. [Online]. Disponibile all'indirizzo http://www.notav.info/.
Associazione Culturale Il Cantastorie on line
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CF.97929380158
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