Gualtiero Bertelli
Il custode della miniera
10 ballate inedite di Gualtiero Bertelli illustrate da Edoardo Pittalis
Blocknota CD BN 553 - € 15,00
Gualtiero Bertelli, cantautore veneziano, è stato tra i protagonisti di quella feconda stagione che tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento ha fatto conoscere la nuova canzone sociale italiana. Insieme a Fausto Amodei, Ivan Della Mea, Paolo Pietrangeli, Giovanna Marini e tanti altri è stato la colonna sonora delle lotte e delle istanze che genericamente vanno sotto il nome di “ movimento del Sessantotto”.
L’attenzione per il sociale non è mai venuta meno nei testi delle canzoni di Bertelli e oggi continua questo percorso accostandosi con attenzione e rispetto ad una delle più importanti figure della comunicazione popolare del passato: i cantastorie.
Con Il custode della miniera Bertelli ricompone quella dicotomia che nel tempo aveva separato la figura del cantastorie da quella del cantautore. La piazza e l’immediatezza del racconto del primo e il palco o il teatro e l’elaborazione testuale e musicale del secondo si fondono, dando vita ad un nuovo prodotto artistico e comunicativo funzionale ed attuale.
Le dieci ballate contenute nel CD raccontano fatti ed avvenimenti di una storia recente, appena trascorsa che vengono trasmesse alle nuove generazioni recuperando le modalità espressive dei cantastorie, ma con un supporto musicale più ricco ed efficace. Rime e melodie semplici come era nello stile degli aedi popolari, adatte ad una facile memorizzazione.
Il lavoro di Bertelli non ha nulla di nostalgico, ma anzi muove dal presente, da chi vuole oggi raccontare, cantare e riflettere sui fatti, grandi o piccoli, di cui siamo testimoni e che l’omologazione mediatica mistifica o nasconde negandoli.
I “fatti” raccontati nel CD sono in questo senso esemplari per varietà di tematiche e contenuti, recuperano una memoria collettiva in parte sopita e basta solo sostituire i nomi e i luoghi dei protagonisti perché tutto si ricomponga:la storia di Rina Fort rimanda a Cogne, La diga del Vajont a L’Aquila, il disastro di Marcinelle alla Tyssen di Torino e alle migliaia di morti sul lavoro, l’alluvione del Polesine all’Italia che ovunque frana e così di seguito per ognuna delle altre ballate.
Ecco allora che il ruolo odierno del cantastorie non è più quello di informare, di far sapere, ma quello ti tenere vivo il ricordo, di sedimentare la memoria di quanto avviene nel mondo, per impedirne l’oblio e denunciarne le cause.
IL CD contiene le presentazioni di Marco Paolini ed Edoardo Pittalis, quest’ultimo è anche autore delle illustrazioni che accompagnano il libretto e che si inseriscono nel solco della tradizione dei cartelloni che accompagnavano nelle piazze, prevalentemente del Sud, l’esibizioni dei cantastorie.
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