FRANCESCA PRESTÌA,
‘a CANTASTORIJ
di Salvino Nucera
Francesca Prestìa, cantastorie di grandi doti culturali, musicali, umane, ama la sua terra, la Calabria, in modo viscerale tanto da dedicarle e sacrificare il suo tempo, la sua passione, mettere al servizio la sua indiscussa genialità per valorizzare, promuovere, onorare, dovunque si rechi, lungo lo Stivale, la sua terra, spesso e da troppi umiliata, bistrattata, con intelligenza ed originalità con la finalità di far conoscere gli aspetti positivi, tanti, del passato e del presente, attraverso storie anche laceranti, per sconfiggere i molti luoghi comuni, totalmente falsi, riservati ai calabresi (alla gente calabrese). Raccontare della bravura di Francesca chi legge potrebbe pensare si tratti di pura retorica. Tale superficiale pensiero lo si può facilmente fugare, conoscendola, ascoltandola. Subito ci si accorgerà che le espressioni descrittive risultano riduttive, non rendono pienamente onore alla sua straordinaria, commovente bravura. Ascoltare per credere.
Francesca Prestìa, cantastorie catanzarese, affonda le robuste radici delle eccellenti competenze culturali e musicali che le consentono di raggiungere vertici elevati nel suo duro, complesso e nello stesso tempo affascinante, esaltante lavoro nel diploma in Flauto traverso, nel conseguimento del compimento inferiore di Composizione, in un diploma in Musicoterapia, in una Laurea in DAMS Musica della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Giovanissima , è stata la voce di gruppi di musica leggera e folk (Gruppo “Fire Sound” e Gruppo “I Vanderi”). Mai sazia di nuove esperienze e conoscenze ha frequentato un corso triennale di canto gospel ed interpretazione scenica partecipando a concerti tenutisi a Roma, Torino, Milano, Catanzaro.
L’incommensurabile curiosità, voglia di conoscenza, unite al sacro fuoco della musica, spingono Francesca a partecipare ed approfondire a diversi corsi di formazione. Si specializza oltre che in Musicoterapia in Arteterapia, in Danzaterapia; inoltre, negli anni partecipa ad un’infinità di corsi di formazione non solo musicale ma anche pedagogica, sociologica, antropologica, culturale che hanno ampliato le sue conoscenze facilitando l’odierna sua attività che è quella di insegnante di scuola primaria, specializzata nel sostegno ai diversamente abili, presso l’Istituto comprensivo “Mattia Preti” Santa Maria di Catanzaro.
Il sacro fuoco della passione musicale è rimasto in Francesca coperto dalla cenere per molto tempo, causa l’encomiabile impegno del suo ruolo genitoriale profuso per l’educazione e la indispensabile vicinanza delle sue due figlie. Una volta cresciute abbastanza, il suo innato altruismo, la generosità, la bontà d’animo la portano a mettersi, in molte occasioni, a disposizione delle persone più deboli, con maggiori difficoltà nell’affrontare la quotidianità, nell’essere autonome fisicamente e psicologicamente. Così il suo lavoro che richiede competenza, passione, pazienza, intelligenza si converte (trasforma) nel vento che scoperchia la brace nascosta sotto la cenere che, col tempo, provoca un grande falò. Così nel 2003 incide il suo primo CD “Mina Ventu” con le voci degli alunni e delle alunne dell’8° Circolo di Catanzaro con testi popolari in vernacolo catanzarese. Ha inizio, da allora, il suo percorso di Cantastorij ufficiale. Nel 2004 partecipa come cantante popolare al teatro Rendano di Cosenza. Nel 2006 partecipa con gli alunni della Scuola alla 12° Edizione della Rassegna nazionale “Musica della Scuola” di Matelica (MC) vincendo il primo premio con lo spettacolo musico-teatrale “Mina Ventu”, testo ambientato nella Catanzaro dell’800. Il brano “Nciotata” ha fatto da colonna sonora ad un cortometraggio dell’artista Caterina Arcuri nel 2006. Il brano ed il CD sono stati impiegati in tante altre manifestazioni. Ha partecipato come voce musicale allo spettacolo teatrale”Infiniti Ritorni-C.Alvaro racconta…” (2007) accompagnata da G. Donnici, L. Spagnolo, F. Peronace, A. e A. Bressi.
Molti sono stati nel corso della sua brillante carriera gli artisti, cantanti, cantastorie, musicisti, attori, attrici accanto a cui la cantastorji si è esibita, sempre con strameritato successo. Occorre subito mettere in chiaro che tutti i lavori di Francesca , accompagnati sempre da inesauribile passione sono frutto di serie e approfondite ricerche sul campo riguardanti ogni tipo di fonte , al punto che i lavori finiti sembra rasentino la perfezione.
Con il grande scrittore Corrado Alvaro inizia da parte di Francesca un viaggio appassionato ed appassionante, ancora non concluso, alla promozione e divulgazione in tutta Italia degli uomini e delle donne di cultura calabresi di ogni tempo, attraverso ballate,canzoni e notizie storico-geografiche semplificate in modo che chiunque possa recepire conoscenze altrimenti sconosciute ai più.
Nel 2007 incide il CD “A Cantastorij” con dieci testi creati e musicati da lei stessa; partecipa a numerose manifestazioni come voce solista , con ballate e tarantelle in varie città calabresi. Nella primavera del 2008 compone la colonna sonora dell’opera musico-teatrale JOFHA’, figura del teatro della Commedia dell’arte calabrese, con la quale in provincia di Macerata, a Treia si aggiudica il Primo Premio della Rassegna nazionale “Musica della Scuola”. Non manca il suo contributo, di notevole spessore, nel promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, tradizionale della sua città con lo spettacolo “Tarantelle ‘e na vota” nel corso delle manifestazioni organizzate dalle edizioni Notte Piccante 2008-2009. Nel periodo natalizio dello stesso anno dà vita allo spettacolo musico-culturale “Facimu Natala” con brani di noti scrittori calabresi recitati, suonati e cantati brani della tradizione natalizia calabrese, nel progressivo percorso di far conoscere ai corregionali, e non solo, radici e valori spesso dimenticati. Ha curato lo spettacolo musico-teatrale PENNY PETRONE che affronta il tema scottante dell’emigrazione ispirandosi agli scritti dell’autrice calabro-canadese Serafina Petrone, affrontando il processo di spaesamento e di disgregazione vissuto dai calabresi con vecchie melodie tradizionali calabresi ed italiane.
Nell’estate 2009 presenta “Muse calabresi”, iniziativa musicale e letteraria dedicata a figure femminili che hanno solleticato, l’interesse, la curiosità, la fantasia ed il pensiero di scrittori calabresi quali Mario La Cava, Leonida Rèpaci, Corrado Alvaro, Franco Costabile, Saverio Strati, traendo spunto per discutere, confrontare le condizioni della donna nel passato, anche se letterarie, con quelle del presente. Come cantastorie ha partecipato alla rappresentazione teatrale “Da Catanzaro a Las Vegas! La mia vita è un sogno” di Eugenio Masciari. In veste di compositrice ha collaborato alla produzione del documentario “Segreti Passaggi- Catanzaro Sotterranea. Con lo spettacolo “Cantu e Cuntu” ha ribadito ancora una volta il suo forte legame con la sua città promuovendo e valorizzando il suo patrimonio culturale alla sua maniera. Presso il MUSMI di Catanzaro, in qualità di cantastorie popolare calabrese ha cantato e raccontato alcuni periodi storici che hanno caratterizzato la vita del popolo calabrese. Ha animato e curato il Laboratorio di Canto, tamburello e danza tradizionale calabrese per conto dell’Associazione ASSOFORMAC.
Nella primavera del 2010 cura la sceneggiatura e le musiche per lo spettacolo musico-teatrale “La Rivolta di Casignana” dello scrittore calabrese di Bovalino Mario la Cava con testimonianze dirette inerenti la prima rivolta contadina nella Calabria degli anni venti. In qualità di cantastorie popolare durante l’estate avvia il progetto “Aedi Viandanti” per raccontare e cantare il quotidiano e lo straordinario, il lavoro, la fame, il mondo dei potenti, la guerra, la violenza, l’amore e l’odio; per far conoscere, per educare, per non far dimenticare. Durante la quaresima dello stesso anno si è esibita al fianco del notissimo cantastorie reggino Otello Profazio con antichi canti pasquali calabresi ed in occasione del 1° Maggio, festa dei lavoratori, ha cantato raccontando le rivolte contadine calabresi.
Nel gennaio 2011 ha partecipato a “Menestrelli”, Rassegna di Cantastorie. Con i suoi canti sull’emigrazione in febbraio, nel Palazzo Farnese di Piacenza ha accompagnato la mostra pittorica dell’artista A.A.Falmi. Sempre in febbraio ha rappresentato le tradizioni calabresi a Salerno. Ha messo in scena in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia lo spettacolo storico-musicale “Sanguinis Effusione”, rileggendo, a partire dal Meridione d’Italia, le pagine di storia inerenti il Risorgimento italiano e l’Unità d’Italia. Nel giugno 2011 riceve il premio “Donne all’Opera”, premio speciale Tonia Accardo, Ercolano(Napoli) (“… per il suo essere donna, per la sua identità, per il suo impegno, la sua professionalità, la sua caparbietà ed infine la sua creatività”).
In qualità di cantastorie popolare calabrese è stata ospite al Sila Festival dal 23 al 26 giugno rappresentando con le sue ballate e le sue tarantelle le radici e le tradizioni calabresi. Ha composto per il XII° Festival Internazionale “LEONCAVALLO” a Montalto Uffugo, in agosto, la ballata “Quel ferragosto lì a Montalto…” con il suo telo, da autentica cantastorie popolare, si è esibita per le strade e le piazze eseguendo il brano tra il folto pubblico. Grande successo ha riscosso con il suo “Muse Calabresi”, già citato, a Soriano Calabro nell’estate del 2011. Per l’edizione della Notte Piccante 2011 ha creato lo spettacolo “Cantu e cuntu… Catanzaru” ricevendo, per la preziosa collaborazione, una targa-riconoscimento. L’11 settembre del 2011 è stata invitata alla “Sagra dei Cantastorie” in Piazza Castello a Reggio Calabria per commemorare l’artista reggino Ciccio Errigo. Il 30 settembre partecipa a Catanzaro ai festeggiamenti in onore della Madonna con l’esecuzione di antichi canti mariani calabresi. Il 22 ottobre consegue a Paravati di Mileto(VV) il Riconoscimento Internazionale di “Custode della Memoria”, VII Edizione.
Il 12 marzo del 2012 a Reggio Calabria, Palazzo San Giorgio, riceve l’onorificenza di “Maestro d’Arte 2012” per essersi contraddistinta, per meriti artistici, nel campo delle Arti.
Per non dimenticare la tragica vicenda di Lea Garofalo, testimone di giustizia atrocemente bruciata, compone “La Ballata di Lea”. Tale testo ispira l’artista di origine calabrese Natino Chirico realizzando l’opera “Anna Magnani” che accompagna, graficamente il canto della cantastorie. Con la sua chitarrina battente , uno dei tanti strumenti suonati da Francesca e, con la sua voce appassionata, continuerà a ricordare, nei suoi emozionanti, coinvolgenti spettacoli in tanti luoghi d’Italia, il coraggio di molte donne e uomini calabresi che, per amore della propria terra, lottano per la giustizia, la libertà e per un meritato riscatto sociale, culturale ed economico.
Nel settembre 2012 viene nominata referente provinciale per il M.I.U.R. sul progetto sperimentale “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi”, promuovendo su tutto il territorio regionale e nazionale la cultura della Legalità e delle Pari Opportunità. Sempre per il M.I.U.R. la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento per le Pari Opportunità e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa, il 19 novembre 2012 presso il Teatro Quirino di Roma è stata protagonista, in qualità di cantastorie, nello spettacolo “1522”, una serata di teatro e musica promossa per celebrare la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne(istituita il 17 dicembre del 1996 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite). Durante tale spettacolo, oltre alla “Ballata di Lea”, per ricordare la forza, il coraggio delle donne calabresi nella lotta contro la ‘ndrangheta e la violenza, ha eseguito la ninna nanna “Lu bene re la mamma sì tu, figghja”, dedicata a Giuseppina Pesce, un’altra importante collaboratrice di giustizia. L’ artista trova l’ispirazione dopo aver letto una lettera scritta dal carcere da Giuseppina Pesce alla figlia, recuperata e fatta visionare alla cantastorie dal magistrato Alessandra Cerreti a “Trame”di Lamezia Terme. È la “Ninnananna d’o malandrinèddhu” creata, strutturata con le parole di una ninna nanna cantata dalla nonna in dialetto crotonese.
A Bari nel novembre del 2012 riceve la menzione speciale per la “Ballata di Lea” nel CONTEST Musica contro le mafie. La stessa ballata ha arricchito il libro di Paolo De Chiara “Il coraggio di dire no”. In occasione dell’8 marzo 2013 è ospite nella trasmissione “Romanzo familiare” di TV 2000 per eseguire, dal vivo la ballata, con la sua chitarrina. Durante la XVIII Giornata della memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime delle mafie, il 15 marzo 2013 a Firenze ha portato la sua testimonianza.
A Roma nell’aprile del 2013, nel convegno nazionale I Sud, le mafie, le donne si raccontano tra le tante donne del Sud e del Nord ha“ cuntato e cantato” alcune storie difficili e dolorose del Sud.
Alla 19^ Edizione del Concorso Nazionale dei Cantastorie “Giovanna Iris Daffini” il 9 giugno 2013, svoltosi presso Villa Saviola di Motteggiana(Mn) ha ricevuto il secondo premio con la sua “Ballata di Lea”. Per il MIUR-Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e l’UNAR-Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha realizzato nel luglio 2013 il cd musicale “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi” in 4000 copie distribuite su tutto il territorio nazionale.
Agli inizi dell’anno corrente, 2014, Francesca viene invitata a partecipare, per la festa della donna l’8 marzo, alla Triennale di Milano “Sguardi altrove Film Festival”, una tra le più importanti rassegne italiane dedicate al cinema e alle arti femminili, nella sua XII Edizione, per cantare le donne e la poesia della Magna Grecia. La cantastorie, l’artista scrupolosa si mette subito in moto individuando con l’aiuto dell’amico archeologo Francesco Cutèri luoghi e persone in grado di aiutarla in questa ardua ed affascinante nuova esperienza. Le vengono segnalati due nomi per il mondo antico e per quello attuale radicato nel passato: Verì Iannelli e Salvino Nucera; di quest’ultimo viene in possesso delle ultime pubblicazioni in greco calabro tra cui il Cantico dei Cantici tradotto dallo stesso in grecanico. Novello aedo dei nostri tempi, un Omèro al femminile, la cantastorie Francesca Prestìa raccoglie i frutti dei semi omerici che hanno fatto fiorire la cultura e la civiltà che ha ereditato questa terra, divenendo a sua volta testimone e simbolo di questa grande tradizione storico- culturale dai profondi riflessi artistici, antropologici, sociali e politici. Con il prezioso aiuto della Professoressa Iannelli entra in stretto contatto con la più grande poetessa mai esistita, Saffo, la decima Musa, che in un mondo declinato al maschile,diede corpo e parola poetica allo sguardo femminile sul mondo conferendo all’amore il posto supremo nella scala dei valori esistenziali. Ciò avveniva circa 2500 anni fa. Non poteva mancare un altro fiore della poesia lirica greca, della Magna Grecia, la locrese Nosside, donna consapevole del suo straordinario talento ed orgogliosa del prestigio della propria patria, Locri. Francesca si entusiasma anche del suono dell’antica lingua, tuttora presente, leggendo subito in maniera quasi perfetta i versi del Cantico dei Cantici in una lingua stratificata di greco antico(magno greco), bizantino, greco moderno. In fretta ne impara la pronuncia e, con la sua splendida voce e l’indiscussa competenza artistica, la musicalità insita nel linguaggio diventa sublime. L’operazione linguistico-culturale messa in atto dalla cantastorie ottiene risultati soddisfacenti. Ben preparata, a Milano l’8 marzo si esibisce con l’artista greco Kostas Gakis ottenendo un grandissimo successo sotto la guida della regista Lisa Nava, produzione il “Fischio”- Milano.
Partecipa in maggio, come cantastorie popolare calabrese, alla Fiera Internazionale del Libro 2014 presso il “Lingotto” di Torino contribuendo col suo “cunto e il suo canto”, corredati da innegabili doti canore, straordinarie alle presentazioni dei libri:
“Ognuno faccia la sua parte- Conversazione sulle mafie italiane” Ed. Santa Caterina di Pavia, insieme allo storico E. Ciconte, i magistrati R. Sparagna e G.Gennari; “Tragùdi ton tragudìo” di Salvino Nucera, traduzione in lingua calabro greco del Cantico dei Cantici, Ed. Apodiafàzzi.
A Petilia Policastro, canta in occasione dell’inaugurazione di un monumento dedicato a Lea Garofalo la “Ballata di Lea”.
Compone le musiche per il documentario “Matriarche- Dal Tìaso di Saffo alla poesia della Magna Grecia”, prodotto dall’associazione Il Fischio, Milano. Compone le musiche per il documentario “Bellezze e Rovine” di M. e G. Scarfò dedicato all’antropologo e archeologo U.Zanotti Bianco, definito un “apostolo laico”. Antifascista, filantropo, scrittore, archeologo, senatore a vita, ha speso la sua esistenza per risollevare le sorti della Calabria e delle sue genti sfortunate con opere umanitarie e culturali, combattendo l’analfabetismo, con la costruzione di scuole e asili dove non ce n’erano.
Domenica 8 giugno 2014, riceve il 1^ Premio del Centenario della nascita di Giovanna Iris Daffini a Motteggiana (Mn) con il brano “Si ccà fussa Giuvanna iddha cantèra”, brano che affronta e denuncia il tema dei cibi avvelenati che giornalmente ritroviamo nei nostri piatti e che sono causa di malattia e di morte.
Durante l’estate 20l4, con notevole successo dovunque venga proposto, promuove sul territorio calabrese lo spettacolo “Voci di Muse. Viaggio nella Magna Grecia” un’iniziativa musico- culturale, molto efficace, raffinata, unica nel suo genere, quindi molto originale, dedicata alla storia e alle tradizioni della terra di Calabria, della Magna Grecia che fu e che è.
Un generoso tributo che la cantastorie Francesca Prestìa, per l’ennesima volta fa alla sua terra, attraverso i versi della poetessa Saffo, gli epigrammi della locrese Nòsside, le storie delle Antìgoni, Elettra, Medèa ed Ifigenìa della Calabria di oggi, i versi e i racconti del poeta e scrittore grecanico Salvino Nucera. Infine “Voci di Muse” apre a Soriano Calabro(VV), sabato 14 settembre, l’8^ Edizione del Festival di Tropea “Leggere e Scrivere”. Nel CD, in via di registrazione , la cantastorie inserirà un’altra sua perla: la storia cantata di Leonzio Pilato, monaco bizantino di Seminara(RC) allievo di Barlaam, liberamente tratto dal libro omonimo di Santo Gioffrè, umile monaco bizantino che ha avuto l’indiscusso merito di aver fatto conoscere alla cultura medievale le opere omeriche tradotte dal greco, lingua di cui è stato maestro sia del Petrarca, sia del Boccaccio; si può, indiscutibilmente affermare, che l’Umanesimo e il Rinascimento italiano affondano le loro radici anche nella grecità calabrese.
‘A cantastorie Francesca Prestìa , da anni , è questo che fa e continuerà a fare ancora … con la sua chitarrina battente e la sua voce appassionata, catturando emozioni indescrivibili, promuovendo, attraverso il canto e le parole, caso unico e meritorio in Italia per quanto si sappia: le tradizioni, la storia e la cultura della terra di Calabria; la fierezza e il coraggio di molte donne e uomini calabresi che, per amore della propria terra, lottano per la giustizia e la libertà.
Associazione Culturale Il Cantastorie on line
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