La manifestazione “IL GIORNO DI GIOVANNA” giunta alla sua XXII edizione si è svolta, quest’anno, in due giornate:
La prima a SANTA VITTORIA di GUALTIERI dove Giovanna Daffini ha vissuto con il marito Vittorio Carpi e la sua famiglia e la seconda a VILLA SAVIOLA DI MOTTEGGIANA, dove l’artista popolare era nata nel 1914 e sede storica della manifestazione. In entrambe le località si sono svolti dei Convegni come indicato nei rispettivi programmi e nei quali sono intervenuti ricercatori, studiosi e artisti.
Seguono nell'ordine: la locandina della manifestazione, l’elenco completo dei vincitori delle varie sezioni in cui era articolato il Concorso, foto di Gualtieri e Motteggiana e i video delle esibizioni di alcuni dei premiati.
Infine un importante contributo scritto di LISETTA LUCHINI plurivincitrice di diverse edizioni del premio “Giovanna Daffini” compreso quello del 2016
20° Concorso Nazionale “Giovanna Daffini” – sezione cantastorie e Premio Sezioni Speciali:
“La conquista del diritto di voto alle Donne (1946-2016) nell’Arte dei cantastorie”
“Mantova, Capitale italiana della Cultura 2016 nell’Arte dei Cantastorie”
La Giuria del 20° Concorso Nazionale “Giovanna Daffini”, riunitasi il giorno 11 maggio 2016 alle ore 17.00 presso la sede municipale di Motteggiana, dopo aver ascoltato i testi pervenuti in n. 49 di cui n.38 relativi alla sezione cantastorie e
n.11 relativi alle sezioni speciali “La conquista del diritto di voto alle Donne (1946-2016) nell’Arte dei cantastorie” e “Mantova Capitale italiana della Cultura 2016 nell’Arte dei Cantastorie”, presentati da artisti, ha espresso i seguenti risultati:
A) Concorso Nazionale “Giovanna Daffini” sezione cantastorie:
1° Premio (“Trofeo Giovanna Daffini”) a Lisetta Luchini, per il testo “Il popolare canto”, “Interpretato magistralmente dall’Autrice”
2° Premio a Rocco Jenco per il testo “Gioacchino Murat”, “di alto impatto testuale e musicale”
3° Premio ex-aequo a
Giada Salerno/Francesco Giuffrida per il testo “Mari nostrum”, “efficace esempio di tragica attualità
Francesca Prestia, per il testo “La decimazione della Catanzaro”, “in piena sintonia fra tradizione e innovazione”
La Giuria delibera di assegnare questi ulteriori premi:
PREMIO “MAESTRI DEI CANTASTORIE” a Rosita Caliò, “per una vita ‘da’ cantastorie”
PREMI SPECIALI a
Salvatore Panu e Katia Sassoni, “per attività, sperimentazione e umiltà in contesti multidisciplinari”
Roberto Seniga e Leardo Taraschi, “per la continuità di una grande tradizione popolare padana”
Premio della Giuria a Mehta Jagjit Rai per “melismi di altre terre che narrano il dramma degli emigranti
Premio della Critica ex aequo a
Daniele Mutino, per i “testi caratterizzati efficacemente da timbri e arrangiamenti originali
Davide Giromini, per “un testo denso di profonda attualità”
Premio per la narrazione a Luca Vivarelli e al gruppo “Di terra in terra”, per “testi nel solco della tradizione narrativa della cultura popolare toscana”
Premio regionale ex aequo a
Giuseppe Castello
Gianni Vico
per “produzioni di alto valore culturale territoriale”
B) Premio sezioni speciali: “La conquista del diritto di voto alle Donne (1946-2016) nell’Arte dei cantastorie” e “Mantova Capitale italiana della Cultura 2016 nell’Arte dei Cantastorie”:
SEZIONE “La conquista del diritto di voto alle Donne (1946-2016) nell’Arte dei cantastorie”
1° Premio a Daniele Poli per il testo “Tosca, Rosa e le altre”, per “l’alta capacità narrativa nel filone della grande tradizione popolare toscana”
2° Premio ex aequo a
Caterina Lusuardi
Angela Batoni
per “l’efficace estro creativo”
SEZIONE “Mantova Capitale italiana della Cultura 2016 nell’Arte dei Cantastorie”
1° Premio a Ornella Fiorini, per il testo “Angelica”, “caratterizzato da sensibilità, poesia e amore per la terra mantovana”
2° Premio ex aequo a
Wainer Mazza
Donne alla Fontana
per “interessanti contributi sulla tematica”
5 giugno 2016 - IL GIORNO DI GIOVANNA
Riflessioni di Lisetta Luchini
All'indomani della bella manifestazione avvenuta a Villa Saviola, Motteggiana, il 5 giugno 2016, come cantastorie veterana e nuovamente “premiata” con il Trofeo Daffini 2016, sento il bisogno di aggiungere qualcosa alle poche parole che ho detto prima di esibirmi pubblicamente con il testo IL POPOLARE CANTO.
Dedico questo Trofeo a Giorgio Vezzani e Gianpaolo Borghi le persone che mi hanno portato a conoscenza di questo Concorso già dal lontano 1996 quando partecipai con il testo Maggio.
Inutile elencare i titoli e i meriti di queste due fondamentali figure per la ricerca Etnomusicologica e Antropologica in genere a livello nazionale. Sono entrambi esperti ai massimi livelli d'ogni forma ed espressione popolare. Il Borghi, poi, è anche un organizzatore instancabile ed efficace di Convegni, Rassegne, Concorsi. Relatore sempre appropriato e calzante su tutto lo scibile “popolare” di molte parti d'Italia e sicuramente della mia regione, La Toscana.
Il Premio Daffini davvero gli deve molto, forse tutto.
Grande è la mia ammirazione per la sua competenza e al tempo stesso per la sua modestia, il suo buon carattere, per la semplicità e la cordialità. Gli sono ancora debitrice per essere venuto a presentare il mio cd a Firenze, in centro, senza pretendere nulla.
Di Giorgio che dire? Parla già la rivista IL CANTASTORIE da lui fondata e diretta per oltre 40 anni in forma cartacea, chiusa nel 2011. Oggi la sua eredità è stata raccolta da Il CANTASTORIE ON LINE e sulla quale adesso scriviamo.
Il suo “Archivio Vezzani” presso il L'Istituto Peri di Reggio Emilia ci salverà tutti dall'oblio eterno.
Ed io, come potrò ringraziarlo per avermi ascoltata parlare, a volte anche a vanvera temo, di tutto quello che in questi 20 anni il mio percorso “artistico” e no..., ha comportato? Da lui ho ricevuto pareri, consigli, documenti utilissimi ogni qualvolta ne abbia fatta richiesta; ho ricevuto parole di sostegno per il mio lavoro, simpatia, apprezzamento, insomma energia umana.
In seconda battuta devo della riconoscenza per l'affetto, credo, e la simpatia con la quale sono stata accolta in terra di Mantova: fin dall'inizio, dal primo Sindaco promotore del Concorso Ermes Moretti, poi dal secondo Sindaco Nereo Montanari che ogni anno rivedo volentieri tra il pubblico, come domenica scorsa, e infine dall'attuale Sindaco l'Arch. Fabrizio Nosari.
Un posto speciale per me va alla Signora Lidia Mosconi che per vent'anni è stata segretaria del Concorso e mi ha stretto ogni volta la mano con simpatia.
Un ringraziamento dovuto va a Wainer Mazza, cantastorie mantovano famoso ed abilissimo, promotore del premio Daffini fin dall'inizio; a lui siamo debitori tutti per l'impegno che ha profuso durante questi 20 anni; con lui, spirito sagace che ha presentato ogni manifestazione, ci scambiamo da sempre battute, scherzi e lazzi ma la stima è restata intatta.
Il premio Giovanna Daffini mi ha inoltre permesso di fare conoscenze e amicizie importanti per la mia vita con colleghi ma anche con altre persone.
I colleghi sono tutti a pari merito nel mio cuore anche se il ricordo va inevitabilmente adesso a Giuliano Piazza che ci ha recentemente lasciato.
Tra le “altre persone” penso all'amica Rosa Cantarelli, esperta di tradizioni, fotografa e documentarista che non conoscevo prima e con la quale, da allora, ho sempre avuto un bellissimo rapporto fatto di sincerità e stima reciproca.
Infine, dette queste importanti cose vorrei anche aggiungere che “il Daffini” mi ha dato la consapevolezza di essere una cantastorie, non una semplice cantante o autrice di brani per il teatro o per spettacoli musicali come ero fino ad allora, ma essere di più e di avere un compito preciso quando canto o scrivo: quello di coinvolgere la gente, raccontando la mia, la loro, la nostra o l'altrui storia e con loro condividerla.
Dalle composizioni garbate che scrivevo prima del 96, sono passata a dar voce a tanti personaggi che si nascondono dentro o intorno a me, perchè ormai ho capito che le uniche storie che riesco a raccontare sono le mie.
E si comincia con MAGGIO, ovvero la voglia e il diritto di sparire dalla faccia della terra nonostante la bella stagione.
Ed ecco LA CANTANTE stanca di cantare che il pubblico non ripaga delle sua solitudine … e non vuole piu' cantare.
Ecco la storia di un' alcolizzata, IL VALZER CHE, di quelle donne che si accorgono troppo tardi del vizio e restano in trappola, sole e abbandonate da tutti, con la sola compassione della madre che non viene mai meno.
C'è poi la DISPERATA che conosce i piaceri della carne in modo ineluttabile solo alle porte della maturità, dopo una vita di sacrifici per la famiglia.
E ancora: c'è il povero cane BIAGIO che va in giro in cerca di un padrone dopo tanti abbandoni, ma senza nessuna speranza.
La Prostituta , NON MI E' MAI PIACIUTO, che basta a se stessa e non si fa illusioni sull'amore, ormai si nutre solo dell'affetto del suo piccolo cane...
Poi: IO NON C'ENTRO NIENTE, storia sull'aborto come ce ne sono tante...
E dopo anche la storia di una frequentatrice di chat a causa della sua estrema solitudine, CON CHISSA' CHI?!... che racconta l'incontro inevitabile e fatale con l'uomo/verme da chat.
E poi, CANZONCELLA, la storia della moglie abusata continuamente, fisicamente e psicologicamente con i suoi propositi di fuga e il suo sdegno.
E poi, tante altre, dai....e l'ultima?
IL POPOLARE CANTO? E' la mia storia, ovvio, cioè quella di una semplice cantastorie e cantante di musica popolare.
Grazie a tutti!
Lisetta
Associazione Culturale Il Cantastorie on line
sede: Milano - viale Beatrice d'Este 39
CF.97929380158
mail asso.ilcantastorieonline@gmail.com