Alessandro Bencistà
LA MEMORIA DI DANTE NELL’ARTE DEI CANTASTORIE
Dalla Castellana di Virgi alla dolente Pia
Sarnus - Leonardo libri srl – Firenze - 2022 – pp.272 – € 24,00
Alessandro Bencistà è nato a Greve in Chianti (FI) nel 1941. Laureato presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Firenze, ha insegnato nelle scuole medie statali inferiori e superiori dal 1964 al 2009. Nel 1996 ha fondato il Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane di cui è presidente. E’ direttore responsabile della rivista «Toscana Folk».
Ha curato numerose pubblicazioni, in quest’ultima affronta un interessante argomento esplicitato nel titolo. Un percorso preciso e documentato che riguarda appunto la memoria di Dante nell’arte e nel mondo dei cantastorie. Nell’introduzione ricorda come fin da ragazzo si sia appassionato al poeta e alla sua Commedia e di come questo suo interesse l’abbia portato ad approfondirne la conoscenza e anche ad occuparsi delle tradizioni popolari della sua Regione, la Toscana, ricca di testimonianze, di documenti, di versi scritti e ancor vivi ricordi orali tramandati da bardi, trovatori, poeti popolari e appunto cantastorie giustamente definiti “anonimi custodi di memorie”. Come riporta nella quarta di copertina:” La tradizione orale ha raggiunto il cuore di un popolo occupato quotidianamente al duro lavoro nei campi, nei boschi, nella solitaria custodia di greggi e mandrie. Dove il libro non è mai arrivato, lo ha fatto la parola cantata e recitata: è così che le grandi storie hanno messo radici profonde”.
Oggi molti dei vecchi cultori di questa tradizione popolare son scomparsi insieme alla cultura e alla civiltà contadina che per secoli aveva tramandato oralmente questo antico sapere.
L’autore parte dal cantastorie fiorentino Antonio Pucci, che nel Trecento dedicò terzine dantesche all’alluvione dell’Arno del 1333-Il libro rende omaggio ai più celebri cantori della Commedia nel corso dei secoli, riporta brani di libretti popolari e di fogli volanti, strumento tipico dei cantastorie per diffondere le loro composizioni, per arrivare ai primi dischi in vinile, alle musicassette ai video VHS e in digitale.
Sono riportati anche esempi di iconografie riguardanti Dante e la sua opera più importante, film, piece teatrali e come dimenticare le letture di Roberto Benigni in televisione negli anni scorsi.
La preziosa ricerca di Bencistà si completa con la pubblicazione della versione originale dei poemetti in ottava rima :
La Pia de’ Tolomei ( quatto versioni)
Il conte Ugolino
Francesca da Rimini,
Ghino di Tacco
Testi famosi che sono stati letti o raccontati a memoria durante le veglie estive sull’aia o quelle invernali attorno al fuoco delle cucine.
A dimostrazione della persistenza ancora in tempi recenti del “raccontare a memoria” questi poemi epici, possiamo testimoniare che il 13 agosto 1995 alla 10ma edizione del Monsano Folk Festival, un anziano agricoltore marchigiano, Guerino Cimarra classe 1917, recitò La Pia de’Tolomei sentita a sua volta raccontare fino ad averla imparata a memoria da bambino e mai più dimenticata.
Per un approfondimento consigliamo di andare su sito di Toscana Folk, dove, scorrendo PAGINA INIZIALE - www.toscanafolk.com c’è un video realizzato dalla televisione locale TVR Più Canale 77 dove Alessandro Bencistà raccconta LA MEMORIA DI DANTE NELL’ARTE DEI CANTASTORIE.
Giugno 2022
DA IL CANTASTORIE n° 56 TERZA SERIE LUGLIO - DICEMBRE 1999
GIACOMO FERRARI - CONTADINO E DANTISTA di Franco Sezzi
Sessantadue anni fa moriva in miseria a Quattro Castella (Reggio Emilia) Giacomo Ferrari, un umile contadino che seppe diventare qualcuno grazie al suo amore per la lettura, amore che, nella maturità, concentrò sulla Divina Commedia.
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