DINO COLTRO
LA NOSTRA POLENTA QUOTIDIANA
Una storia contadina al femminile
Cierre edizioni Centro studi Dino Coltro Fond. Fioroni- Sommacampagna (VR) – 2015 - pp.168- € 14,00
Dino Coltro (Albaredo D’Agige -VR-1929/ Verona 2009) è tra i più grandi esperti della tradizione orale veneta, conoscitori della civiltà contadina della sua terra, il territorio veronese, a cui ha dedicato tutta la sua esperienza.
Oltre a questo Coltro seppe unire un impegno attivo per l’emancipazione sociale nelle Acli promuovendo numerose cooperative agricole e partecipando negli anni intorno al 1970 al movimento come dirigente provinciale. Partecipò anche a movimenti di rinnovamento della scuola con l’esperienza nella Cooperativa della Cultura di Rivalunga, iniziativa sociopedagogica. Da autodidatta divenne maestro e fino al 1990 direttore didattico a S.Giovanni Lupatoto (VR).Dopo l’esperienza nel Mpl (movimento politico dei lavoratori) abbandona ogni altra attività per dedicarsi alla ricerca, pubblicando con vari editori opere di poesia, narrativa e teatro.
Curò in particolare la poesia in dialetto e in italiano tutta incentrata sui temi del mondo contadino. Numerose sono le sue pubblicazioni con la casa editrice Cierre (vedi in recensioni Paese Perduto).
La nostra polenta quotidiana è stato pubblicato una prima volta nel 1989 per Marsilio e ristampato nel 2002 e nel marzo 2015. Attraverso le parole di Marta, protagonista e narratrice, il lettore viene introdotto e immerso nella la durissima condizione della donna nel mondo contadino.
I capitoli sono quadri che compongono il vasto e nel contempo angusto mondo della donna contadina. Marta come archetipo della condizione di doppio asservimento della donna: nella casa per far quadrare il magro bilancio e sfamare la numerosa famiglia e nei campi, come l’uomo, sfruttata dai proprietari terrieri. Uno sfruttamento millenario a cui le donne furono sottoposte e che nel capitolo La donna spartita emerge dalle sue parole schiette e immediate che vanno dritte al cuore. Nel libro si ritrovano tutti i tratti dell’immenso sapere delle contadine, conoscenze legate alla natura, al ciclo calendariale, alla cura con le erbe officinali insieme al mondo magico disseminato di strie e fenomeni spaventosi e inspiegabili.
Un alto elemento che emerge dalle pagine del libro di Coltro è la grande importanza che le donne ebbero nella preparazione del cibo, nell'arte di arrangiarsi con scarsi ingredienti a cui univano misurate razioni di polenta, una contabilità giornaliera fatta di sacrifici affatto riconosciuti.
La lingua di Marta è il dialetto, la lingua madre che rappresenta appieno il suo mondo che in queste pagine vengono proposte in tutta la sua cruda immediatezza.
Oltre a questo volume altri titoli compongono la vasta bibliografia di Dino Coltro: L’Altra lingua, I leori del socialismo, Parole perdute, Santi e contadini, Memoria del tempo contadino, San Tommaso a Orti di Bonavigo, L’altra cultura, Dio non paga al sabato, Rivalunga, Gnomi, anguane e basilischi, La terra e l’uomo, Mondo contadino.
Il libro contiene anche una nota biografica sull'esperienza e l’impegno di Dino Coltro, culminata nel 2005 con la laurea honoris causa in Scienze della formazione presso l’Università di Verona.
Agosto 2015
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