Enrico Molaschi detto Barbapedana
Chitarra Barbapedana conservata al Museo Strumenti musicali del Castello Sforzesco di Milano
Il racconto sulla piazza milanese parte dalla figura del
cantastorie. Questa antica arte a Milano era praticata da vari personaggi che giravano i quartieri e le piazze cittadine e che avevano come punti di riferimento le osterie, luoghi di aggregazione
per antonomasia, dove declamavano i loro componimenti in musica. Milano ricorda el Barbapedana, Enrico Molaschi (1823/1911) attivo alla fine dell’800 e gli inizi del’900 citato da Arrigo
Boito (nota 1). Presso il Museo degli Strumenti Musicali, al Castello Sforzesco, è conservata la sua chitarra. Fino a metà
degli anni ’70 del '900 era facile incontrare questi personaggi, documentati dalla Regione Lombardia in Milano e il suo territorio (nota2) che con microfono e batteria frequentavano fiere, mercati. Molti anziani li ricordano nella zona intorno al Castello
Sforzesco nei giorni di festa.Tra i più noti Antonio Ferrari, Edoardo Adorassi, Angelo Brivio i coniugi Vincenzina e Angelo Cavallini insieme al maestro Adriano Callegari, conosciuti
in molte piazze della pianura lombarda.
(nota 1) Arrigo Boito, articolo “la musica in piazza. Ritratti di giullari e menestrelli moderni, barbapedana”, in Critiche e cronache musicali, Milano 1931
(nota2) a cura di Roberto Leydi Mondo Popolare in Lombardia Milano e il suo Territorio Silvana Editoriale 2 volumi 1977.
La nostra documentazione riguarda il cantastorie Franco Trincale erede di questa antica arte. Pubblicata nei n.45/46 della rivista Il Cantastorie l’intervista, del febbraio 1993, si riferisce alla sua attività, ai luoghi delle esibizioni, alle ballate e ai suoi cartelloni. Oltre la fabbrica Alfa Romeo al Portello, Trincale scelse come luogo di incontro con il suo pubblico Piazza Duomo e Piazza San Babila. Le immagini descrivono i suoi treppi nelle diverse occasioni della sua intensa attività durata più di quarant’anni.
Arrivando alla piazza odierna tra gli artisti che si esibiscono a Milano non c'è più la figura del cantastorie, ma suonatori di vari strumenti, mimi e statue viventi, acrobati, fachiri, snodati, animatori di pupazzi, giocolieri ai semafori con le loro clavette, e artisti di strada che gravitano intorno al centro storico, intrattenendo i passanti con le loro variegate performance, vivacizzando la vita della metropoli alla ricerca di un rapporto diretto con il pubblico che li ripaga in genere con una piccola offerta.
Un altro personaggio "storico" di Piazza Duomo attivo alla fine degli anni '90 del Novecento è stato il fachiro mangiafuoco ANTONIO BALESTRA in arte MUSTAFA'
Renato Ponso, artista di strada, suonatore e scrittore attivo fino al 2001 che frequentava piazza XXIV Maggio, zona Ticinese.
Pubblichiamo una sua intervista apparsa su Il Cantastorie III Serie n° 52 (102) Anno 34°, 1996
Le immagini si riferiscono al periodo che va dalla fine degli anni ’80 fino ad oggi e sono frutto di periodiche rilevazioni che documentano anche ambulanti, venditori di vari generi merceologici, e altre figure di artisti/artigiani
Seguono alcuni brevi filmati di esibizioni di artisti di strada in via Dante e in Piazza Duomo,un abile artigiano intagliatore di ortaggi in Cordusio e le dimostrazioni di alcuni imbonitori, filmate in mercati cittadini, veri e proprie "piece" teatrali
In questo ambito non poteva mancare il mondo del Luna Park di grandi e piccole dimensioni che a Milano coesistono nei quartieri cittadini e che rientrano a pieno titolo nella categoria del pubblico intrattenimento.
Il Cantastorie nel n°57/2000 si è occupato di Luna Park a proposito del Museo Nazionale della Giostra a Bergantino (RO).
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