Marino Carotti
NE’ ACQUA NE’LUCE NE’ STRADA
Narrazioni degli informatori e canti da cantastorie raccolti nelle Marche alla fine del XX secolo
Le Mezzelane Casa Editrice - Santa Maria Nuova (AN) – 2018 – pp. 272 -€ 18,00
Marino Carotti, musicista e ricercatore marchigiano, ha fatto parte per alcuni anni del Gruppo di Ricerca e Canto Popolare "La Macina" fondata da Gastone Pietrucci nel 1968. Nel corso di questa esperienza ha conosciuto da vicino il capillare lavoro di ricerca di Pietrucci, il rapporto intenso e reciproco con i testimoni, depositari del patrimonio canoro che hanno permesso al Gruppo di riproporre gran parte del repertorio popolare marchigiano e di rivitalizzare le tradizioni contadine come i canti di questua insieme al recupero del canto operaio delle lavoratrici delle numerose filande presenti nella zona di Jesi.
Lasciata "La Macina" Carotti ha iniziato un suo personale percorso di ricerca e nel tempo ha raccolto e registrato più di mille lezioni dalla viva voce degli
"informatori" realizzando due CD: Galantòmo fu mio padre MARINO CAROTTI - IL CANTASTORIE ON LINE
(rivistailcantastorie.it) e il più recente
Il sole si fermò di camminare IL SOLE SI FERMO' DI CAMMINARE - IL CANTASTORIE ON LINE
(rivistailcantastorie.it) .
Coloro che hanno maturato l'esperienza del lavoro di ricerca sul campo conoscono le problematiche che spesso si incontrano nell'approccio e nel rapporto tra ricercatore e testimone. Alcune riguardano il differente ambito culturale di appartenenza, il dialetto, la ritrosia, a volte, di chi è chiamato a ricordare cose alle quali non si è quasi mai dato valore e che invece interessano al ricercatore. Poi capita anche che sia necessario superare una certa diffidenza di fondo ad entrare in sintonia per avviare un rapporto reciproco.
Nel volume Carotti scrive della sua personale esperienza tra ricercatore ed informatore, raccontando come nella pratica tutto si sblocca, dando vita ad un lungo e spesso ripetuto incontro/narrazione sia di canti che di vita quotidiana. Piccole, ma importati cose, la famiglia, il lavoro, spesso la povertà, le usanze del passato, per alcuni ancora il ricordo dell'ultima Guerra, l'emigrazione e tante immagini di vita vissuta. Marino Carotti ha quindi raccolto sì i canti, ma, giustamente, non ha mai spento il registratore, lasciando che oltre al canto fluissero anche i ricordi e il contesto degli avvenimenti, documentando ore e ore di "parlato" che ha, in parte, trascritto in questo libro.
Sono documenti orali importantissimi che raccontano di un mondo contadino dominato dalla fatica, il duro lavoro nelle filande, le attività stagionali, le questue, le processioni religiose e la sopravvivenza di aspetti arcaici e pagani, le veglie nelle stalle, le serenate notturne, le fiere, il mercato, le feste patronali, le osterie e tutto quanto ancora attiene alla civiltà contadina.
In diverse occasioni erano ancora attivi i cantastorie che con i loro "fogli volanti" portavano le notizie di paese in paese. Alcune delle loro ballate, fatti di cronaca, storie di santi e briganti, contrasti, tragedie e avvenimenti vari sono ancora ben presenti nei ricordi degli intervistati e, nella seconda parte del libro, sono riportati i testi di quaranta di queste storie.
Il libro è corredato dalle foto e dalle note biografiche delle informatrici e degli informatori. Sono elencati i luoghi dove si è svolta la ricerca con anche le fotografie di alcune di queste località.
Nè acqua, nè luce, nè strada... è un libro completo che nella parte delle narrazioni si legge come un romanzo. Marino Carotti con questo lavoro dà voce, non solo canora, agli informatori, trasmette testimonianze di vita conservandone memoria per le generazioni future.
Maggio 2021
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