Sul finire del 1944 il Governo Badoglio ordinò ai soldati siciliani tornati a casa dopo lo sbarco alleato e la caduta di Mussolini di imbracciare nuovamente le armi per andare a combattere nel Nord Italia. I giovani si ribellarono al grido di «Non si parte, non si parte!» e di «Indietro non si torna!»: l’epoca del fascismo e della monarchia ai loro occhi era finita per sempre.

Il 4 gennaio del ’45 vari quartieri popolari di Ragusa furono rastrellati casa per casa per portare via i giovani in età di leva, ma i carabinieri impegnati nelle operazioni incontrarono una vivace resistenza.

A quell’epoca Maria Occhipinti ha ventitré anni, è incinta di cinque mesi e si è già distinta nelle proteste contro il carovita e il mancato pagamento del sussidio alle famiglie dei richiamati. Come racconta nella sua autobiografia “Una donna di Ragusa" la mattina di quel giorno, mentre sta lavando, si sente chiamare dalle donne del suo quartiere e scende anche lei in strada: «Il camion carico di giovani veniva avanti come un carro funebre. […] Allora urlai: “Lasciateli!” e mi stesi supina davanti alle ruote del camion. “Mi ucciderete, ma voi non passerete!” […] 

                                                   VIDEO

 

Non Si Parte : ASSO.. CULTURALE IL CANTA STORIE ON LINE : Download, Prestito e Streaming Gratis : Internet Archive

ALTRE PUBBLICAZIONI SU MARIA OCCHIPINTI E IL MOVIMENTO "NON SI PARTE, NON SI PARTE"


Pubblicazioni a cura dell' Associazione Culturale "Sicilia Punto L" di Ragusa

per richieste:  info@sicilialibertaria.it

sito. www.sicilialibertaria.it