Gastone Pietrucci- La Macina OPUS MINUS La Macina pietra su pietra
CD 1 OPUS QUADRATUM La Macina XXI secolo Antology
CD 2 OPUS MIXTUM Comparazioni Rivisitazioni Contaminazioni
MCM RECORDS. 050-W1118- anno 2018
Il Convegno Il Pozzo della Memoria svoltosi a Jesi (AN) nel giugno 2018, in occasione del 50mo anniversario del Gruppo di Canto Popolare La Macina, ha dato avvio ad una serie di iniziative per ripercorrere le tappe di un lungo cammino iniziato dal suo fondatore Gastone Pietrucci nel 1968. A questo link alcuni interventi dei relatori https://www.rivistailcantastorie.it/jesi-convegno-macina/
Le riprese, a cura della nostra redazione hanno dato ampio risalto alla cronaca della grande festa dedicata al La Macina e al suo fondatore.
Un avvenimento importante per il mondo del canto e delle tradizioni popolari del nostro Paese. Nel nostro intervento abbiamo voluto ricordare la grande amicizia che ci lega a Gastone Pietrucci, a La Macina, ai suoi componenti e alla terra marchigiana.
Un altro importantissimo appuntamento per il Cinquantesimo è stato il concerto del 14 settembre a Roma nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica che ha visto, tra gli ospiti, la partecipazione di Rossana Casale, Lucilla Galeazzi, Giovanna Marini e Sara Modigliani.
In agosto la 33ma edizione del Monsano Folk Festival ha avuto come tema conduttore: Non altro che il canto (1968-2018- I cinquant’anni d’arte e di passione de La Macina
I festeggiamenti si completeranno anche con la riedizione del volume di Gastone Pietrucci, Cultura Popolare Marchigiana nella Collana Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche. Canti e testi tradizionali raccolti nella Vallesina, Jesi, 1°edizione 1985, Il libro dopo quasi quarantaquattro anni uscirà in due volumi come importante avvenimento editoriale, che conclude, veramente alla grande, le celebrazioni per i cinquant'anni di esistenza e di lavoro del Gruppo La Macina. Per l’occasione non poteva mancare una nuova produzione discografica. Gastone Pietrucci “aedo malinconico e ardente” e La Macina hanno presentato il 20 Dicembre 2018 al Teatro Pergolesi a Jesi (AN) il loro ultimo lavoro discografico Opus minus La Macina pietra su pietra, un doppio CD. Nel titolo convergono più significati che valgono a definire il senso della duplice raccolta di canti e ad affermarne, in chiave metaforica, le ragioni profonde. Opus è il termine che rimanda al lavoro di alto artigianato della grande opera muraria romana antica nelle sue molteplici variabili come il quadratum e il mixtum assai appropriate per indicare la direzione di ogni singolo CD e in generale tutta l’esperienza che ha ispirato La Macina in 50 anni di ininterrotta attività.
Questo lavoro decisamente anomalo, controcorrente, rigoroso, filologico, forse “non facile”, è sicuramente di grande interesse per chi voglia ulteriormente conoscere sino in fondo le potenzialità e le varie anime di questo gruppo che ha fatto la storia del folk revival italiano. Oggi questa formazione di grandi professionisti è riuscita a dare a La Macina, un nuovo sound, un nuovo volto, un nuovo respiro e festeggia insieme al fondatore, il ragguardevole traguardo del mezzo secolo di attività. E a questi “attuali, indispensabili carissimi compagni di viaggio: Adriano, Giorgio, Marco, Riccardo, Roberto, La Macina del XXI secolo,” come li definisce Gastone, è dedicata la prima parte “Opus quadratum” di questo doppio cd antologico intitolato Opus minus, La Macina pietra su pietra. Infatti l’Anthology del sottotitolo è composta da brani tratti dalla trilogia dell’Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto. Punto di svolta, insieme a Nel tempo ed oltre cantando (frutto della bella e felice collaborazione con i Gang) di questa attuale, solida, tenace formazione. Nel cd n. 2, Opus mixtum, si possono riascoltare, a confronto, la maggior parte dei canti del Cd1, nelle versioni, che sempre questa attuale Macina, ha prodotto nelle sue fortunate collaborazioni, con il rock dei Gang, il jazz del Samuele Garofoli Quartet, con la musica sinfonica dell’Orchestra Giovanile delle Marche, diretta dal Maestro Stefano Campolucci, con lo “storico” Sperimentale Teatro A (S.T.A.) di Allì Caracciolo, con Marco Poeta e la sua “diabolica” chitarra a dodici corde. Collaborazioni folgoranti che hanno fatto crescere ulteriormente questo collettivo che non è rimasto chiuso nello steccato facile, accogliente e sicuro della musica popolare, ma lo ha fatto sperimentare, confrontare, comparare, rivisitare, contaminare con altri generi, con altri artisti.
Nel 2003, all’uscita del primo volume della Trilogia di “aedo” malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, Guido Festinese in un articolo su World Music riconobbe l’importanza di questo nuovo corso: “Questo disco non è solo il capo d’opera di un maestro della cultura popolare che ha deciso di non avere alcun pudore a confrontarsi con la contemporaneità: è l’inizio di un nuovo viaggio […].” Il doppio CD OPUS MINUS La Macina pietra su pietra oggi dimostra che di strada questo formidabile gruppo ne è fatta veramente tanta ed ancora il viaggio continua.
Per informazioni www.macina.net
Gennaio 2019
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