Con Sandra Mantovani, scomparsa a Milano, dove era nata nel 1928, il 1°ottobre 2016, il mondo della musica popolare perde un'altra figura di grande rilievo. Ricercatrice e interprete, voce indimenticabile del folk revival, maestra di molte generazioni. Sandra Mantovani, compagna di vita e di lavoro di Roberto Leydi, ha fatto parte del nucleo dei fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano e tra il 1962 e il 1966 ha preso parte agli spettacoli più importanti di quella fervida stagione, collaborando all'incisione di numerosi Dischi del Sole. Successivamente, con il gruppo dell'Almanacco Popolare, la sua attività è proseguita con quella particolare cifra stilistica che ha reso la sua inconfondibile voce una delle colonne sonore della stagione della musica popolare.
Giorgio Vezzani direttore de Il Cantastorie con Sandra Mantovani
IL MANIFESTO 19.10.2016
La voce della resistenza popolare
Ritratti. La figura di Sandra Mantovani, che ha raccontato l'Italia del nord con canzoni e spettacoli, studiando e registrando le modalità della comunicazione orale
Sandra Mantovani è morta il primo ottobre a Milano. Oltre che una straordinaria cantante e studiosa del mondo popolare, Sandra ha rappresentato un momento importante della cultura di sinistra degli anni Sessanta-Ottanta. Nata a Milano nel 1928, esordì nel 1962 in Milanin Milanon, spettacolo di canzoni e poesie milanesi con la regia di Filippo Crivelli e la partecipazione di Milly, Tino Carraro, Enzo Jannacci e Anna Nogara. Fin dal 1962 prese parte all’attività del Nuovo Canzoniere Italiano. Tra gli spettacoli più importanti, Pietà l’è morta. La Resistenza nelle canzoni, con la regia di Filippo Crivelli, Roberto Leydi e Giovanni Pirelli; Bella ciao. Un programma di canzoni popolari italiane di Roberto Leydi e Filippo Crivelli. Portato al Festival dei due mondi di Spoleto nel 1964, lo spettacolo segnò il decisivo affermarsi del gruppo su scala nazionale.
Pochi ricordano che nel 1966, nel momento in cui il Nuovo Canzoniere Italiano stava per scindersi a causa anche del disaccordo sulla soluzione registica data da Dario Fo a Ci ragiono e canto. Rappresentazione popolare in due tempi su materiale originale curato da Cesare Bermani e Franco Coggiola. Sandra Mantovani, sebbene in conflitto con quella regia, salvò con generosità lo spettacolo sostituendo una delle interpreti, Cati Mattea, vittima di un abbassamento di voce, ritirandosi dallo spettacolo solo quando Mattea si ristabilì.
Dopo aver lasciato il Nuovo Canzoniere Italiano, diede vita insieme a Bruno Pianta (scomparso nel settembre di quest’anno) al gruppo dell’Almanacco Popolare, cui collaborò Moni Ovadia. Tra i
suoi numerosi dischi, si segnalano E per la strada – Sandra Mantovani canta storie dell’Italia settentrionale (I Dischi del Sole) e Servi, baroni e uomini (VPO 8089,
1969).
Molti canti della colonna sonora del «lungo Sessantotto» si sono diffusi grazie ai dischi che ha inciso e gli spettacoli che lei stessa ha fatto: Il feroce monarchico Bava, O Gorizia tu sei
maledetta, La canzone della Lega.
Convinta che il carattere della comunicazione orale stesse nei modi esecutivi, ha studiato il materiale politico-sociale, gli elementi costitutivi degli stili vocali popolari, le costanti
dell’emissione della voce di particolari aree del Nord Italia.
Nelle sue ricerche, alle registrazioni audio e sonore Mantovani affiancava l’attenta osservazione dei cantanti popolari, cogliendone in particolare le tensioni muscolari che permettono di
impadronirsi delle peculiari disposizioni di tutte le parti del petto, del viso e del capo implicate in una particolare emissione vocale.
Di un canto, infatti, voleva conoscere sia la struttura testuale che quella musicale, quando e da chi era stato cantato, in che occasione, per che scopo, cosa volesse comunicare, che rapporto
avesse con l’area musicale da cui proveniva. E si preoccupava anche di averne la collocazione storico-sociale. È stata magistrale nella riesecuzione dei canti popolari.
Tra i suoi scritti, l’Oscar Mondadori I canti popolari italiani. 120 testi e musiche (1973), curato assieme al marito Roberto Leydi e a Cristina Pederiva.
Negli ultimi anni di lavoro aveva anche insegnato Tecniche di Comunicazione Orale alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. dove è ancora adesso ricordata con affetto dai
suoi allievi.
Cesare Bermani
dal sito dell’Istituto Ernesto de Martin: www.iedem.it
"Sandra era la prima", di Giovanna Marini
Sandra era la prima. Era un po’ la nostra Grande Madre. Quella che aveva cantato in quel mirabile trio con Fausto Amodei e Michele Straniero le prime canzoni della ricerca dei Cantacronache e
anche, poco dopo, di Roberto Leydi, Gianni Bosio, Franco Coggiola e Cesare Bermani, i ricercatori più giovani della leva del Nuovo Canzoniere Italiano- Istituto De Martino degli anni sessanta, a
cui si aggiungerà poco dopo anche il caro Mimmo Boninelli. Sandra è quella che eseguì lo spettacolo “Bella Ciao” e di seguito “Ci ragiono e canto” con una dedizione e una generosità totali, come
accadeva allora in quegli anni in cui ancora non c’era alcun calcolo nelle invenzioni e creazioni, c’era solo il grande piacere di parteciparvi.
Sandra cantava con una bella voce forte senza incrinature, studiando attentamente i portatori, le mondine, gli stili di questi cantori contadini ed operai che ci hanno nutrito e interessato per
una vita, a tutti noi di questo gruppo così ricco di idee e di talenti che per una qualche misteriosa coincidenza si sono ritrovati tutti fin dagli anni cinquanta e poi sessanta e poi via fino
alla consumazione di questi ultimi anni.
Quello che ho trovato sempre straordinario in Sandra era il suo senso del dovere e della coerenza nel lavoro, con una intelligenza aperta e, quello che è più importante, una grande
generosità.
Abbiamo cantato, anche se distanti fisicamente, vissuto insieme unite dalla stessa passione per lo studio della tradizione orale e i suoi canti.
Una donna come Sandra Mantovani non si dimentica.
Giovanna Marini
LA RIVISTA IL CANTASTORIE AVEVA PUBBLICATO NEL 1967 UN SUO ARTICOLO E AVEVA DEDICATO ALCUNE COPERTINE AL GRUPPO DELL'ALMANACCO POPOLARE
da Il Cantastorie n. 6 aprile/luglio 1967
da Il Cantastorie n.4 marzo 1971
da Il Cantastorie 7/9 nov. 1972
Il Cantastorie n° 19 Marzo 1976
In occasione del centenario della nascita di Giovanna Daffini abbiamo intervistato
Sandra Mantovani che ha conosciuto e cantato iniseme a lei nel Nuovo Canzoniere Italiano.
La prima parte dell'intervista è stata proiettata l' 8 giugno 2014 a Villa Saviola in occasione della XX Edizione de Il Giorno di Giovanna
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