Marco Ardemagni
Ultime notizie della Rosetta
Milano, 1913 – Morte di una ragazza
Edizioni Eraclea – Roma – 2018 – pp.188 -€ 12,50
La canzone “La povera Rosetta” appartiene al repertorio della malavita, in particolare di quella milanese. È conosciuta in diverse versioni, almeno tre le più famose che si differiscono in alcune parti del testo e soprattutto nell’incipit; il 29 maggio, il 13 d’agosto, il 26 d’agosto. In un recente concerto Giancarlo Peroncini, in arte Pelè, uno degli ultimi esponenti della ligera milanese, ha cantato una versione dove l’incipit è 24 agosto. Anche il cantastorie Franco Trincale ne ha scritto una sua versione accompagnata da un cartellone che illustra la storia della giovane e bella Rosetta.
Il canto narra storia di un fatto realmente accaduto a Milano nel 1913 nelle vie del quartiere di piazza Vetra la notte tra il 26 e 27 agosto. I giornali quotidiani dell’epoca hanno dedicato molti articoli, specialmente il Corriere della Sera e l’Avanti! Diversi sono stati gli scrittori che hanno narrato la vicenda, tra questi Leonardo Sciascia e lo storico Cesare Bermani.
Anche Marco Ardemagni, giornalista, conduttore di trasmissioni a Radio Popolare e a Rai Radio 2. ha condotto una approfondita e capillare ricerca non solo sulla vicenda che riguarda la povera Rosetta al secolo Elvira Rosa Andrezzi, in arte Rosetta de Voltery. Di grande interesse anche tutto il contesto milanese nel quale si sono svolti i fatti, i luoghi e l’ambiente proletario dove è maturato quello che oggi si potrebbe forse definire un femminicidio.
Incuriosito dalla discrepanza tra le date di agosto, l’autore ha iniziato ad indagare su quale fosse quella corretta e, sono le sue parole”: così ho iniziato a cercare in rete ed è stato come aprire il vaso di Pandora”.
Attingendo a precedenti lavori, agli articoli dei quotidiani e ai documenti anagrafici del Comune di Milano, Ardemagni introduce il lettore in una vera e propria indagine ricca di preziose notizie e non poche sorprese.
In breve la vicenda narrata nella canzone è quella della oscura morte di una giovane ragazza, non ancora diciottenne, uccisa la notte del 26 agosto, la morte è del mattino del 27, nella zona di piazza Vetra dopo due violenti pestaggi da parte di poliziotti. Appartenente ad una famiglia di piccoli malavitosi la Rosetta, amante di un giovane pregiudicato, era completamente immersa nel mondo della cosiddetta “ligera”, piccola malavita dedita furti e traffici illeciti e anche a quella che veniva chiamata prostituzione clandestina che avveniva al difuori delle “case chiuse”. Ma la documentazione raccolta narra anche di un tentativo di riscatto attraverso l’esibizione canora col nome d’arte di Rosetta de Voltery, in un teatro milanese e possibili tournee in altre città.
Tutto questo e molto altro ce lo racconta l’autore con dovizia di particolari che di fatto smontano la versione ufficiale della Polizia e cioè che la giovane per non essere arrestata per schiamazzi notturni si sia avvelenata. Suicidio da avvelenamento che sarà la versione ufficiale della morte dopo l’autopsia che derubricherà a semplici escoriazioni le ecchimosi dei violenti pestaggi raccontati da diversi testimoni oculari. Il processo confermerà la morte per suicidio e gli agenti di polizia incriminati per lesione gravi saranno assolti nel processo che seguì questi fatti. Lasciamo il lettore ad addentrarsi in questa triste storia che non si ferma con la morte della Rosetta, segnalando anche il capitolo “Dopo la morte di Rosetta: processi e malavita”
L’ultima parte del libro riprende la storia della canzone, soprattutto le esecuzioni che furono incise nei primi anni Sessanta del Novecento, quando cioè, dopo anni di oblio, questa canzone, e anche altre del repertorio della cosiddetta malavita, ritornarono ad essere cantate nei concerti e nelle osterie dove ancora si poteva cantare. Una piccola “perla” ci regala l’autore alla fine del libro; “La povera Rosetta” e “Porta Romana” furono attenzionate dalla magistratura che, nel 1966, aprì un’inchiesta nei confronti di cantanti, discografici e commercianti di dischi con l’accusa di oscenità per “Porta Romana” e vilipendio alle forze armate per “La povera Rosetta”.
Come andò a finire l’inchiesta lo leggerete nel libro!
Ottobre 2024
BLOG DI MARCO ARDEMAGNI SU LA POVERA ROSETTA
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LA POVERA ROSETTA NELLA VERSIONE DI FRANCO TRINCALE
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